Scrittore americano di successo vive a Londra con la moglie. L’uomo passa i suoi pomeriggi insieme all’amante con cui riflette sulla vita e provando a consolidare alcune perplessità. Philip è un marito stanco che preferisce la compagnia di una donna colta che, nonostante la giovane età, è d’indole disillusa. Il cinismo della sua compagna galeotta è perfetto per nutrire la curiosità di un paroliere professionista. Tra sesso e conversazioni i due fuggono dalla realtà trovando rifugio nella loro comunanza d’idee. Attraverso la voce del protagonista parlano donne di ogni genere cui Philip da forma assorbendone le parole. L’ego di un protagonista rappresentato sotto forma femminile diventerà presto il protagonista assoluto della vicenda.
Tromperie Inganno è il nuovo lavoro di Arnaud Desplechin tratto da un romanzo di Philip Roth. Principalmente ambientato in un interno, il film è un tributo alle parole e ai pensieri che ossessionano una mente creativa. Il regista decide per un taglio intimista che nasconde il soggetto portandolo a galla attraverso l’evocazione di un passato come antidoto al presente. Philip evoca luoghi e avvenimenti che hanno significato qualcosa in tempi lontani per sfuggire al senso di finitezza che lo pervade sempre più.
Attraverso una regia rispettosa e profonda le atmosfere di Inganno diventano ipnotiche lasciando lo spettatore incredulo di quanto vede. Sullo schermo va un viaggio nelle parole e nei pensieri che diventano ricordi, sogni o semplici voci. Il cinema di Desplechin si conferma particolare e unico. Il regista adatta materiale difficile come Roth portando in scena il pensiero di un artista senza stravolgerne l’originalità. Temi difficili che diventano comprensibili senza banalizzazione raccontati da donne di spessore e sensualità. Un rapporto tra femminilità e ignoto che lo scrittore apprezzava molto più dell’avvenenza. Il protagonista è un creativo alla ricerca di un pubblico in grado di compiacere la sua sete di vite per trasformarle in romanzo. Un film che richiede particolare attenzione, ma la ripaga attraverso le sensazioni uniche che è in grado di restituire.