Due parole sul titolo, prima di cominciare. C’mon c’mon è una sorta d’invocazione, un modo di fare il tifo per un mondo migliore che caratterizza il modo di pensare del piccolo protagonista del racconto. Mike Mills gira una storia molto sentita in un poetico bianco e nero, fotografa on the road Los Angeles, New York e New Orleans, immortala paesaggi in dissolvenza, atipici angoli cittadini, luoghi che nascondono pensieri e trattengono dolori. La storia è tutta incentrata sui rapporti familiari e sulla malattia, sia dei genitori che dei coniugi, con possibili rotture di rapporti, incomprensioni tra fratelli, difficoltà con i figli. Johnny (Phoenix) è un giornalista radiofonico che sta registrando una trasmissione con le opinioni dei bambini sul futuro del mondo (Non so come sarà il futuro. Spesso però le cose accadono diversamente da come te l’eri immaginate. E allora devi fare il tifo: C’mon, C’mon, C’mon …). In quel periodo la sorella Viv (Hoffmann) gli chiede di occuparsi del figlio di 8 anni Jesse (Norman), perché lei deve badare al marito che soffre di gravi disturbi mentali. Lo zio stringe un legame molto forte con il nipote, nonostante i numerosi problemi, durante un viaggio alla scoperta di tre città nordamericane così diverse come Los Angeles, New York e New Orleans. Cinema d’autore allo stato puro, produzione indipendente nordamericana, tra le migliori in assoluto, un film scritto e diretto da Mills che – dopo due film dedicati al padre e alla madre (Beginners e 20th Century Women) – si dedica al rapporto tra genitori e figli. La storia è sceneggiata senza punti morti, priva d’intenzioni didascaliche, non offre verità preconfezionate ma racconta un incontro tra un adulto in crisi e un bambino problematico, una storia fatta di emozioni che sarà indimenticabile per entrambi. Il regista è bravo a tessere le fila del racconto, tra dissolvenze e squarci fotografici di quartieri cittadini, vaste panoramiche marine e periferiche, soggettive e piani sequenza. Il finale resta aperto, pur se chiude la parentesi della scoperta di un affetto tra zio e nipote, fa capire che il padre del bambino potrebbe guarire e riprendere il rapporto con il figlio, così come il legame tra fratello e sorella potrebbe sanarsi. Molto intensa la sottotrama vissuta in flashback con il ricordo del conflitto tra fratelli su come gestire la malattia della madre, sofferente di Alzheimer, che va di pari passo con le tensioni familiari per un’indebita ingerenza di Johnny nel rapporto tra Viv e il marito malato di nervi. Un film rischioso, dove basterebbe poco per cadere nel patetico, per fortuna dietro la macchina da presa non c’è un regista approssimativo ma un geniale narratore per immagini come Mills. Tutto è perfetto in questa pellicola, dalle interpretazioni dei protagonisti alla splendida fotografia, passando per un montaggio ben calibrato, per finire con un’intensa colonna sonora a base di pezzi classici. Joaquin Phoenix regala un’interpretazione ai massimi livelli come uomo macerato dal dolore e dal rimpianto, ma capace di mettersi in gioco e di prendersi cura di un bambino iperattivo. Il piccolo Woody Norman è bravissimo in una parte per niente facile, anche perché il regista è un abile direttore di giovani attori. Gaby Hoffmann è una donna sofferente, disposta a tutto pur di riavere la sua famiglia. Budget di otto milioni di dollari, presentato al Telluride Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma, distribuito negli USA nel novembre 2021, in Italia ad aprile 2022, in poche sale e (come al solito) nei circuiti Fice. Evviva il buon cinema, comunque, che come tutte le cose belle, bisogna andarlo a cercare.
Regia: Mike Mills. Soggetto e Sceneggiatura: Mike Mills. Fotografia: Robbie Ryan. Montaggio: Jennifer Vecchiarello. Musiche: Aaron Dessner, Bryce Dessner. Scenografia: Katie Byron. Costumi: Katina Danabassis. Produttori: Chelsea Barnard, Andrea Longacre-White, Lila Yacoub. Casa di Produzione: A24, Be Funnny When, You Can. Distribuzione (Italia): Notorious Pictures, Medusa Film. Genere: Drammatico. Paese di Produzione: USA, 2021. Durata: 108’. Interpreti: Joaquim Phoenix (Johnny), Woody Norman (Jesse), Gaby Hoffmann (Viv), Jaboukie Young-White (Fernando), Elaine Kagan, Scot McNairy (Paul), Mary Passeri, Brandon Rush, Kate Adams, Molly Webster (Roxanne), Deborah Strang.