Un film dall’impianto teatrale girato in un casolare di campagna che riprende le riunioni di sceneggiatura tra l’affascinante e aristocratica Ariane (Parillaud) – un’attrice francese – e Pietro (Base), uno scalcinato scrittore italiano dedito a inventar trame per il cinema bis. La coppia – non così bene assortita, ma sodale – vorrebbe adattare niente meno che la Recherche proustiana per un film, da proporre a Luchino Visconti, ritenuto da entrambi l’unico regista italiano capace di portare al cinema il più grande scrittore del Novecento. Pietro è un autore fallito e frustrato, che dopo aver pubblicato un originale e ispirato romanzo d’esordio, si è dovuto adattare a sceneggiare poliziotteschi, western, Franco e Ciccio movie e cinema erotico. Adesso vede davanti a sé l’occasione per rivitalizzare una carriera in decadenza, il colpo della vita di poter scrivere per Visconti un film ispirato ai sette volumi della Ricerca del Tempo Perduto. Ariane è stata amante di Visconti – in una delle rare avventure non omosessuali – conserva di lui molti ricordi, tra questi una sorta di gattopardo di porcellana, sa bene che il sogno segreto del Maestro sarebbe quello di girare un lavoro proustiano. Il film è ambientato (benissimo) nel 1974, in quel periodo Visconti soffre le conseguenze di un infarto che lo costringe in sedia a rotelle ma non rinuncia a fare cinema, anzi, medita di girare L’innocente, tratto dal romanzo di Gabriele D’Annunzio. Ariane tenta di riconquistare un amore perduto cercando di convincerlo a cambiare idea e a tornare sul vecchio progetto della Recherche, rivitalizzato da una nuova scrittura. Le giornate di lavoro procedono monotone, tra provocazioni erotiche da parte della bella attrice e tentativi di corteggiamento portati avanti dallo sceneggiatore. Si scrive a macchina, tra bicchieri di vino e spinelli, mentre il coltello affonda nelle piaghe dei reciproci fallimenti. Si passa dalla politica (Brigate Rosse, rapimento Moro, scandali vari …) alla critica sociale, dalla rivoluzione mancata al desiderio appagato d’esser piccolo borghesi. Infine tocchiamo con mano il fallimento erotico, l’assenza di figli, l’impotenza maschile, la caduta delle illusioni, il perduto amore per la letteratura. Giulio Base – con la collaborazione di Paolo Fosso – scrive, dirige e interpreta il ruolo maschile di un film verboso e claustrofobico, ricco di dialoghi colti e forbiti, molto curato da un punto di vista della ricostruzione storico – scenografica. Il film è così ben fatto che pare quasi impossibile che lo stesso regista abbia scritto e diretto opere improponibili (su tutte La coppia dei campioni), quasi allo stesso livello dei titoli inventati che rievocano un certo cinema del passato. La macchina da presa immortala gli attori in campi e controcampi, primissimi piani, soggettive, piani sequenza casalinghi, dissolvenze ad hoc che sottolineano intensi momenti drammatici. Giulio Base è bravo anche come ispirato interprete, così come Anne Parillaud è una perfetta aristocratica francese. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, vince un Nastro d’Argento, si vede in poche sale, adesso è reperibile su Rai Play. Un pubblico preparato, composto soprattutto da cinefili innamorati di Luchino Visconti e lettori di Proust, apprezzerà le citazioni dalla Recherche e gli accenni ai capolavori del grande regista lombardo. A nostro giudizio un film italiano capace di miscelare a dovere commedia, dramma e un pizzico di nostalgia per un cinema del passato ormai scomparso. Da vedere senza mezzi termini.
Regia: Giulio Base. Lingua Originale: Francese. Paesi di Produzione: Italia – Francia, 2023. Durata: 90’. Genere: Commedia, Drammatico. Soggetto: Giulio Base. Sceneggiatura: Giulio Base, Paolo Fosso. Fotografia: Giuseppe Riccobene. Montaggio: Micaela Natascia Di Vito 2. Scenografia: Walter Caprara, Alessandra Martelli. Costumi: Sabrina Beretta. Produttori: Angelo Laudisa, Luigi Napoleone, Jacopo Nunziati, Tiziana Rocca. Produttori Esecutivi: Giulio Base, Emanuele Nespeca. Casa di Produzione: Agnus Dei, Centre National du cinéma et de l’image animée (CNC), G. B. Productions, Rai Cinema, Rosebud Entertainment Pictures. Distribuzione (Italia): Eagle Pictures. Interpreti: Anna Parillaud (Ariane), Giulio Base (Pietro), Vittorio Base (Guido).