Riguardo il gravissimo incidente ferroviario che ha portato alla morte cinque operai impegnati lungo i binari nella stazione di Brandizzo, penso possa essere utile fare alcune considerazioni. Non sono un dipendente di Trenitalia o di Rete Ferroviaria Italiana, ma chi mi conosce sa che sono un grande appassionato di treni e ferrovie.
Parto da una prima considerazione, i lavori ferroviari normalmente sono realizzati chiudendo del tutto il tratto di linea interessato dalla presenza di operai. Questo avviene quando i lavori rendono inagibili i binari stessi e quindi in quel punto i treni non possono transitare. Pertanto vengono predisposti a via impedita i semafori, azionati gli scambi per il passaggio dei convogli dal binario interrotto a quello in funzione, quando la linea è a doppio binario.Vengono anche istituiti dei rallentamenti in linea per rendere ancora più sicura la presenza degli operai, in altre parole si fanno transitare i convogli a bassa velocità anche per evitare il pericoloso fenomeno di risucchio dovuto alle alte velocità.
Nel caso dell’incidente di Brandizzo una serie di circostanze ha favorito quanto di grave successo. Innanzitutto i lavori erano superficiali, dalle cronache dei giornali sembrerebbe che si stava semplicemente sistemando il pietrisco (ballast) dei binari che serve ad ammortizzare le vibrazioni prodotte dal passaggio dei treni ed evita che l’acqua piovana ristagni sulla linea. Sorge a tal proposito una domanda: perché non è stato imposto un rallentamento in linea considerato che, seppur superficiali, c’erano dei lavori che interessavano il binario di transito? Per come sono organizzate le ferrovie se il treno transitava a quella velocità, si parla tra 100 km/h e 160 km/h vuol dire che il macchinista non aveva nessun avviso di rallentamento. La risposta la si trova probabilmente nella considerazione che i lavori dovevano cominciare soltanto quando l’ultimo treno della notte sarebbe transitato. Ho letto da qualche parte varie opinioni riguardo il fatto che in stazione i treni dovrebbero comunque rallentare. Questo è un falso problema in quanto basta rispettare la linea gialla ovvero non oltrepassarla per nessun motivo e non usare i binari per passare da un binario all’altro.
Pertanto la situazione che si era creata si basava, in termini di sicurezza, sulla corretta comunicazione tra il personale interessato ai lavori che doveva portare al rispetto delle indicazioni date. Comunicazioni che dovevano impedire l’inizio dei lavori prima del transito dell’ultimo treno. Da alcune testimonianze sembra, purtroppo che le ditte appaltatrici dei lavori avevano l’abitudine di iniziare prima i lavori, per essere certi di rispettare i tempi di consegna.
Da un video diffuso in rete si evince il fatto che gli operai avevano deciso di iniziare i lavori prima del transito dell’ultimo treno. Personalmente ritengo che la squadra di operai fosse consapevole del fatto che un ultimo treno dovesse ancora transitare, tanto è vero che nel video si sente la voce di un operaio che più o meno dice: “controllo io il semaforo e vi avviso se il treno sta arrivando”. Premesso che la prassi non era e non è certamente consentita, ma probabilmente di uso diffuso, perché nessuno si è accorto che il semaforo era disposto a via libera e che pertanto stava transitando il treno che ha poi investito gli operai?
Fatalità? Una serie di circostanze sfortunate?
Non soltanto cinque vite spezzate, ma anche le azioni penali che i colpevoli dovranno subire che saranno molto pesanti, soprattutto se verrà stabilito che c’e stato dolo, ovvero la consapevolezza che questi comportamenti erano ad alto rischio.
Come succede in ambito aeronautico, mi auguro che l’incidente venga analizzato per bene quanto successo per evitare che possa succedere ancora.
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