Un modo originale per raccontare il diario di Anna Frank, uno dei libri più letti al mondo, un’opera che segnato l’immaginario collettivo della mia generazione. Produzione francese, cartone animato di un autore intelligente e innovativo come Ari Folman (Valzer con Bashir), che non si limita a mettere l’accento sul problema ebreo ma mette in evidenza anche i nuovi Olocausti, tutte le ingiustizie commesse ai danni delle minoranze etniche, dei gay e dei transessuali. La protagonista della storia è Kitty, l’amica immaginaria di Anna, che prende vita nelle strade di Amsterdam dei nostri giorni, conversa con le persone e vive una breve storia d’amore con un ladruncolo dal cuore grande, alla ricerca disperata dell’amica perduta. Un film delicato e commovente, poetico e suggestivo, ricco di immagini forti e di soluzioni narrative insolite. Un cartone animato che ha trovato sostegno produttivo anche da parte di Israele, Lussemburgo, Paesi Bassi e Belgio, non solo dedicato ai giovani ma a ogni tipologia di spettatore intelligente, aperto al nuovo e alle rivisitazioni artistiche di un tema del passato, sempre attuale. Il diario di Anna Frank prende nuova vita, partendo dalla soffitta dove la ragazzina era costretta a scrivere e a sognare, con brevi flashback che ci fanno tornare al punto di partenza. Kitty, invece, frequenta il presente alla ricerca disperate della sua Anna che pare vivere solo nei monumenti, nel ricordo, nelle stanze di un museo e in una quartiere cittadino che parla solo di lei. Ma l’amica immaginaria non si rassegna al fatto che sia morta in un campo di concentramento nazista e che soltanto il padre si sia salvato, facendo conoscere al mondo il genio narrativo della figlia e il dramma dell’Olocausto. Nel suo viaggio contemporaneo Kitty scopre che anche il mondo di oggi non è esente da soprusi e ingiustizie e che ci sono categorie di persone discriminate per il loro modo d’essere. Il film è basato sulla graphic-novel Anne Frank’s Diary (Einaudi), ma tutto nasce su iniziativa della Fondazione Anna Frank di Basilea e con la collaborazione della Fondazione per la Memoria della Shoah. Il budget di 20 milioni di dollari non ha consentito un cartone animato tutto girato in stop-motion, ma la tecnica prevalente è un’animazione 2D con solo alcune scene in stop-motion. Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2021. Come al solito la critica unanime chiede che il film venga presentato nelle scuole, perché rivolto a scuotere le coscienze di un pubblico giovane e a far conoscere una tragedia con grande sensibilità, usando in modo pieno e assoluto lo strumento dell’immagine. Il film è visibile su Rai Play: https://www.raiplay.it/programmi/annafrankeildiariosegreto, trasmesso da Rai Tre commentato da Moni Ovadia insieme ad Anna Latella. Una bella occasione per riflettere su quanto è successo in passato e su quello che potrebbe accadere in futuro.
Regia: Ari Folman. Soggetto: Diario di Anna Frank. Sceneggiatura: Ari Folman. Fotografia: Tistan Oliver. Montaggio: Nili Feller. Musiche: Karen O, Benjamin Goldwasser. Scenografia: Andy Gent. Produttori: Jani Thiltges, Yves Kugelmann, Ari Folman, Oleksandr Rodnjans’kvi. Case di Produzione: Purple Whale Films, Walking the Dog, Samsa Film, Bridgit Folman Film Gang, Submarine Amsterdam, Le Pacte, Doghouse Films, Magellan Films. Distribuzione (Italia): Lucky Red. Titolo Originale: Where Is Anne Frank. Lingua Originale: Inglese. Paesi di Produzione: Belgio, Francia, Israele, Lussemburgo, Paesi Bassi. Anno: 2021. Durata: 99’. Genere: Animazione.