Articoli Liberi e la maternità

Articolo di Gordiano Lupi

Una delle cose più belle di Articoli Liberi (Numero Zero, Inverno 2023) la trovate a pagina 69, dove il direttore Franco Malanima pubblica una toccante poesia sulla morte della madre in solitudine e spiega che se sua madre non fosse scomparsa la rivista non esisterebbe. La madre ha dato l’idea della rivista, di un contenitore di esperienze, di sforzi fatti in vent’anni di attività e di rapporti profondi con altre componenti del mondo culturale. Purtroppo non è possibile mostrare alla madre il lavoro fatto, come la rivista è stata concepita, ma un numero dedicato alla maternità serve a capire quanto sia emozionante e straziante far parte di una comunità di genitori, uomini o donne che siano. Articoli Liberi è un sito Internet (www.articoliliberi.com), un blog telematico, una rivista di carta, a base di culture e letterature, che costa 9 euro ed esce quattro volte l’anno. Il lettore vorace ci trova di tutto, sull’esempio delle vecchie riviste latinoamericane, soprattutto racconti tradotti e recuperati da vecchi libri, ma anche una sezione corposa di poesia, tutta di buon livello, frutto di accurata selezione. La redazione è composta da sette persone, guidate da Franco Malanima: Glenda Dollo (vicedirettore), Alex Marcolla (caporedattore), Lea Abbondanza (responsabile della comunicazione), Caterina Ceccuti, Laura Bufano, Marisa Paladino, Subhaga Gaetano Failla (redattori).

Il Numero Zero è dedicato alla maternità, composto di pagine dimenticate, recuperate con un lavoro di ricerca e di traduzione, scritte da autori non sempre famosi ma che in ogni caso hanno molto da dire. L’apertura del fascicolo spetta ad Alberto Savinio con alcuni brani tratti da Tutta la vita (Bompiani, 1945), si prosegue con Elena Soprano, Laura Carbonara e Luisa Campedelli, tutte narrazioni intense che non scorrono come acqua fresca sul corpo del lettore ma segnano solchi profondi. Un’intera sezione di traduzioni è intitolata Tradimenti, con brani dai Canti di Maldoror di Isidore Ducasse, La cueva di M.T. Pereiro e molti altri testi interessanti tradotti da Franco Malanima. La sezione intitolata Versi è molto ben fatta, con poesie di Lucinda Clark, Alfonsina Storni, Ana Segarra, Alice Caetano, Claudio Jodice, Megha Sood … Glenda Dollo ci presenta Pablo Neruda e un brano da Confesso che ho vissuto, Luisa Campedelli introduce la poesia di John Donne e Subagha Gaetano Failla (una vecchia conoscenza) ci delizia con un divertimento letterario a base di canzoni. Nella rivista c’è molto altro: 110 pagine che debordano letteratura. In questo mondo alla deriva di sentimenti e speranze ce n’è davvero bisogno. Purtroppo non so quanto ne siamo consapevoli, perché spesso si confonde letteratura con mercato, lavoro culturale con successo, vera scrittura con romanzetti innocui vergati in fretta per un pubblico medio. Franco Malanima con Articoli Liberi prova a farci pensare. In bocca al lupo, abbiamo un gran bisogno di Don Chisciotte che lottano contro i mulini a vento.

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