Lo è soprattutto se sei un autore esordiente, alla tua prima opera. Specie se questa opera è un giallo con riferimenti storici: il giallo è forse il genere più letto; la storia, invece, pare acchiappi poco.
Nel mio primo libro “Il Signore di Notte”, ambientato nella Venezia dei dogi, anno 1605, la trama del giallo si mischia a brevi riferimenti su usi e costumi della Serenissima, aneddoti, curiosità e quant’altro. L’ho fatto per contestualizzare il racconto nella sua epoca, descrivere luoghi e personaggi molti dei quali realmente vissuti in quel tempo. Ma la trama resta quella del giallo fitto che si risolve solo nel finale e pure con qualche sorpresa. Quindi l’assassino non sarà il maggiordomo di turno!
Scherzi a parte, che fatica promuovere un libro! Da quando l’informatica è alla portata di tutti e da quando si è diffuso il self publishing, cioè la pubblicazione fai da te senza ricorrere agli editori, pare che il mondo intero si sia messo a scrivere e non si contano più le opere auto pubblicate e no. Sicché emergere dalla massa è diventato davvero arduo. Nel frattempo non è che agli editori sia mancata la carta: hanno gli scaffali intasati di richieste di pubblicazione e le probabilità di essere tra i prescelti sono inversamente proporzionali all’accumulo. Questo è stato il motivo per il quale non ho sprecato un solo attimo alla ricerca di un editore. Ho sbagliato? Non lo so.
Eppure a prima vista arrivare ai lettori dovrebbe essere facile. Abbiamo a disposizione uno strumento come internet. Che ci vorrà mai? In Facebook, per esempio, ci sono numerosi gruppi che si occupano di letteratura, basterebbe iscriversi, pubblicare due righe di presentazione e raggiungere così migliaia di persone.
Non è così. Nella maggioranza dei casi gli amministratori, in una sorta di censura preventiva, vietano l’auto promozione e chiudono così le porte agli esordienti e non solo a loro. Hai quasi l’impressione di dare fastidio … Mi sono dovuto ridurre a tormentare gli amici virtuali e no pubblicando l’uscita del libro nei loro profili, uno per uno, un lavoro estenuante. Hanno dimostrato grande pazienza.
Invece siti e blog letterari di norma richiedono il libro in lettura per scrivere poi una recensione e siccome il mio consta di oltre 500 pagine la cosa potrebbe andare per le lunghe. Senza contare che i recensori hanno anche altri testi che gli sono stati sottoposti prima e ammesso che qualche anima pia, magari appassionata di letteratura gialla piuttosto che di libri di cucina o giardinaggio, senza offesa per cuochi e floricultori, sia disposta a sorbirsi l’intero il papiro. Prima o poi la troverò.
Ho pensato di partecipare a qualche premio letterario. Scontato che per quelli noti in quanto esordiente non sono nessuno, resta comunque una vasta scelta, circa uno per condominio, palazzo più palazzo meno. Pare che in Italia organizzare un concorso letterario sia il modo più diffuso per impegnare il tempo libero. Ho rimandato il tutto a quando ci avrò capito qualcosa; il che, visto il numero di siti da vagliare, non penso avverrà in tempi celeri.
Alla fine per farla breve ho scelto la strada del comunicato stampa. La decisione è stata presa anche in considerazione del vasto indirizzario di giornalisti e redazioni che ho raccolto nel corso degli anni. Infatti, oltre alla storia e ai gialli, un’altra mia passione è quella del volo in parapendio e collaboro come ufficio stampa della FIVL, l’associazione nazionale di piloti di volo libero, cioè il volo senza motore in deltaplano e parapendio.