Di questi tempi grami ogni idea originale è benvenuta! Dio ci scampi e liberi dai Vespa Saviano Avallone Cazzulo … e chi più ne ha più ne metta! Benvenuta la musica punk e il ritmo incalzante di Questa città io non la lascerò mai, così come sono benvenuti i micro racconti graffianti e sovversivi (ma chi si scandalizza più al giorno d’oggi?) contro chiesa, potere, istituzioni, scuola e vita quotidiana.
Cinquanta racconti punk che durano lo spazio di 20 righe, scritti in bianco su lavagna nera, copertina come se fosse una confezione Kinder, un break più Paolo meno Merenda (geniale!), un vero e proprio confessionale punk di storie incartate singolarmente.
Il punk, l’adolescenza, la provincia, tutto mixato e centrifugato, raccontato con un linguaggio esplicito, senza peli sulla lingua, scevro (questo termine farebbe incazzare mica poco l’autore dei testi) da perbenismi e da seghe mentali. Disagio e alienazione, odio per i manga giapponesi, amore per Alan Ford e Superciuk, invidia bonaria per un collega scrittore che ce l’ha fatta, inerzia underground e apatia quotidiana.
Tutto questo è il nostro libro, completato a dovere da brani musicali d’epoca che piaceranno a chi ha amato gli Skiantos (Mi piaccion le sbarbine!), gli Squallor (Era meglio quando c’erano gli Squallor …) e i CCCP – Fedeli alla linea (Lavora, produci, crepa!).
Bravo Paolo Merenda che mi hai riportato agli anni Ottanta quando qualcosa si muoveva ancora (in tutti i sensi) e faceva scandalo La vita interiore di Alberto Moravia, mica Acciaio dell’Avallone! Gonzo Editore lo trovate in rete, come tutte le cose belle le dovete cercare, ma ha un sito internet, una pagina Facebook, persino instagram come le fighette. Cosa aspettate a ordinarlo? Forse che passi Giulio il barbone o un motociclista sentimentale? Se non lo trovate, ordinatelo al Bar Da Mario e fate bene attenzione a non stare troppo contro vento. Tutte citazioni, scusate.