Cara Mamma Natale…

Articolo di Frank Iodice

Cara Mamma Natale,

Quest’anno scrivo a te perché tuo marito ci ha un po’ stancati con la sua società patriarcale, insieme al Bambinello, il Bue e l’Asinello, maschi pure loro. A proposito, tu lo sai perché non c’è mai stata una messia donna?

La mia letterina è molto semplice e onesta, ed è forse la cosa più onesta che io abbia mai scritto in vita mia. Quest’anno per Natale non voglio giocattoli, e neanche dolcetti, soprattutto questi ultimi no, assolutamente, ti prego, perché ho già tutti i nascondigli pieni.

Quello che vorrei è che la persona che ho amato nella maniera più pura e gioiosa, e che forse un giorno o l’altro potrebbe leggere questa lettera, ecco, vorrei che quella persona ricevesse tanti doni, doni preziosi, mica bambole e pettinini… Intendo una vita felice, al fianco di un uomo più coraggioso di me, magari anche più ricco, perché un po’ di soldi ogni tanto non è che farebbero male… E io, giusto per completezza d’informazione, ci tengo anche a dirti che alla soglia dei quarant’anni contino ad avere sempre il conto in rosso.

Non vorrei dilungarmi su questo punto perché potrebbe sembrare una richiesta implicita, ma non è così, credimi Mamma Natale. Te lo dico sempre perché spero che quella certa persona legga questa lettera e capisca che non me la passo poi tanto bene da quando, quella notte, abbiamo fatto l’amore per l’ultima volta…
P.S. 

Un libro di Juan Carlos Onetti,

una scatola di penne Bic (blu),

due risme di fogli A4 80 grammi marca Clairefontaine,

un trenino con il fumo vero,

e un gattino nero.

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