“Cartas del parque”, una storia ambientata nel 1913

Articolo di Gordiano Lupi

Cartas del parque è un film scritto da Gabriel García Marquez, narratore cinefilo che spesso ha prestato suoi romanzi per ottime trasposizioni su grande schermo. In questo caso si tratta dell’unica storia originale scritta per il cinema, inseritanella serie Amores Difíciles e fortemente voluta dalla Fondazione Nuovo Cinema Latinoamericano.

La storia è ambientata nel 1913, si sviluppa nella città di Matanzas, situata cento chilometri a ovest dell’Avana e denominata l’Atene di Cuba. Il regista racconta le vicissitudini di Juan e Maria, due giovani innamorati che entrano in contatto grazie a Pedro, scrittore di lettere d’amore per chi non sa farlo. Pedro compone lettere romantiche e piene di poesia a nome di Juan, ma al tempo stesso risponde anche per conto della ragazza. I sentimenti dello scrivano a un certo punto prendono il sopravvento e le sue dolci frasi fanno innamorare Maria che non può vivere senza quelle lettere. Pedro sente che si sta innamorando di Maria e rivive la sua storia con la moglie scomparsa. Alla fine il vero amore trionfa. Juan si allontana da Matanzas per inseguire il sogno di volare a bordo di un dirigibile, mentre Maria comprende che il vero amore è Pedro.

Tomás Gutiérrez Alea cita L’amore al tempo del colera di García Marquez, sia in apertura di pellicola che in una frase del protagonista: “Ho capito soltanto una cosa, che la vita non insegna niente a nessuno”. Il vero protagonista del film è Pedro, lo scrivano letterato che sogna una storia d’amore, ricorda la moglie scomparsa, frequenta una prostituta con la quale si confida e rivive negli occhi di Maria la sua antica passione. La pellicola è strutturata in quattro tempi che scandiscono il passare delle stagioni: Primavera, Estate, Autunno e Inverno. La ricostruzione d’epoca è ottima, sia per ambienti che per costumi. La recitazione è teatrale ma conferisce spessore a una pellicola che si basa su una storia semplice e delicata scritta e sceneggiata secondo l’ottica dello scrivano. Pedro si guadagna da vivere sfruttando le conoscenze letterarie, fornisce consigli d’amore, spiega il linguaggio dei fiori, ma vive solo. Le lettere che confeziona per gli innamorati rappresentano la storia che lui vorrebbe vivere, muove i fili dietro le quinte come un fantastico burattinaio, seguendo le mosse dei suoi personaggi. Maria si innamora delle sue poesie e delle sue parole, quando incontra Juan non lo sta neppure ad ascoltare ma ricorda le belle frasi che sapeva scrivere. Pedro costruisce una figura di amante irreale ed è di quella finzione che Maria si innamora, mentre resta delusa del vero volto di Juan. Quando i ragazzi si incontrano niente è come sembra, persino al cinema Juan dimostra che la sua vera passione sono i dirigibili, sogna di poter volare, soprattutto non sa dire una sola parola d’amore come nelle lettere. “Mi scrive poesie e poi quando mi vede parla solo di dirigibili…”, dice la ragazza sconfortata. Pedro trova riparo alla solitudine nei libri e nella compagnia di una prostituta. A un certo punto Pedro resterà ancora più solo perché la prostituta deciderà di sposare un marinaio. Lo scrivano è un personaggio romantico che crede nella poesia, nel valore della letteratura e soprattutto nell’amore. “La vita non insegna niente a nessuno”, mormora quando sente di essere innamorato di Maria e non vorrebbe perdere la sua compagnia. Juan parte per L’Avana alla conquista del suo sogno di volare, ma Pedro continua a scrivere lettere a nome del ragazzo per tenere viva la passione. Maria scopre tutto, ancora prima della confessione di Pedro e il vero amore trionfa.

Cartas del parque è un film romantico, dotato di ottima fotografia, che racconta una storia d’amore prima vissuta per interposta persona ma alla fine realizzata dal vero protagonista.

Regia: Tomás Gutiérrez Alea. Durata: 88’. Soggetto: Gabriel García Márquez. Sceneggiatura: Gabriel García Márquez, Eliseo Alberto Diego, Tomás Gutiérrez Alea. Fotografia: Mario García Joya. Montaggio: Miriam Talavera. Musica: Gonzalo Rubalcaba. Suono: Germinal Hernández. Produzione: Televisión Española S.A.; International Network Group; ICAIC (Cuba) con la collaborazione della FNCL. Distribuzione: Macondo Cine Video S.A. de C.V. Interpreti: Víctor Laplace, Ivonne López, Miguel Paneque, Mirta Ibarra, Adolfo Llauradó, Elio Mesa.

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