I giornalisti cattolici hanno festeggiato il loro patrono, San Francesco di Sales con una Messa presieduta dall’arcivescovo mons. Giovanni Accolla nella chiesa di Santa Caterina. L’annuale incontro – di cui quest’anno ricorrono i 400 anni dalla morte del santo – è stato organizzato dall’Unione Cattolica Stampa Italiana sezione di Messina “Carmelo Garofalo”, presieduta da Laura Simoncini e dall’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’arcidiocesi, di cui è direttore don Giovanni Sturiale. L’evento, che si è tenuto in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e l’Assostampa Messina, hanno partecipato il questore di Messina Gennaro Capoluongo, il capo di gabinetto della prefettura Carmelo Musolino, il sindaco Cateno De Luca, il comandante provinciale dei Carabinieri di Messina, Colonnello Marco Carletti, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Gerardo Mastrodomenico; il Maggiore Giuseppe Genovesi della Brigata Meccanizzata “Aosta” e il direttore editoriale di “Gazzetta del Sud” Lino Morgante. Dopo la celebrazione eucaristica sono intervenuti il direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi, don Giovanni Sturiale; il segretario Nazionale Ucsi e tesoriere regionale Odg Sicilia Salvatore Di Salvo e il vice segretario di Assostampa Messina Sandro Cuzari, in rappresentanza della segretaria Graziella Lombardo.
<<La nostra professione – ha detto la presidente Laura Simoncini che ha introdotto e moderato l’incontro – ci vede quotidianamente in prima linea nello “spezzare il pane dell’informazione”, dell’andare incontro alle notizie e ripartire ogni giorno con l’impegno di leggere la realtà così com’è. Una missione, la nostra, a servizio del bene comune, senza mai dimenticare l’impegno a cui sono chiamati i giornalisti, cioè difendere la verità dei fatti raccontati senza giudizio, senza preconcetti ma con obiettività e sensibilità>>. Durante un primo momento di confronto, che seguirà a maggio attraverso un seminario formativo, si è parlato dei valori e di come sta cambiando la professione del giornalista. Il prof. Francesco Pira, associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina ha spiegato che <<la digitalizzazione come processo e la velocità con cui la tecnologia produce nuovi strumenti hanno fatto sì che mai come in questa epoca storica siamo sommersi da una over-produzione di dati che devono essere decifrati, interpretati e compresi. Il nuovo identikit del giornalista non può prescindere da 2 componenti. Si tratta del giornalista-analista capace di analizzare i dati e i flussi che si generano anche sui social per costruire le proprie storie e inchieste e il giornalista-influencer, capace di costruire una propria immagine forte e autorevole sul web e sui social che sfrutta per diffondere in modo più ampio i contenuti e per tessere una relazione forte con il pubblico>>.
Il Consulente Ecclesiastico Ucsi Messina mons. Giò Tavilla e parroco della chiesa di Santa Caterina ha sottolineato che partendo dalla missione del giornalista indicata da Papa Francesco, bisogna attraverso il processo della complessità, cogliere la “realtà” del metaverso come sfida con cui il giornalista è chiamato a confrontarsi. Pur consapevole dei rischi in esso contenuti, l’operatore della comunicazione continua ad adempiere la sua missione “abitando” anche il metaverso, portando i valori che identificano il suo servizio. Il presidente Ucsi Sicilia Domenico Interdonato ha evidenziato la necessità di avere il coraggio di cambiare, di stare al passo con i tempi, per rigenerarsi e continuare l’importante servizio di giornalisti cattolici. <<Il Santo Padre con la creazione del “Dicastero per la Comunicazione” – ha detto Interdonato – ha riformato i suoi media e di riflesso ha incoraggiato i giornalisti, a “portare avanti questa missione”.