Sono iniziate le giornate da bollino rosso per le nostre strade e autostrade, a tutti gli automobilisti sono giunti gli appelli alla prudenza e al rispetto delle regole, anche Cittadinanzattiva ha voluto dare il suo contributo per informare chi viaggia in particolare i turisti che sbarcano a Messina e poi si apprestano ad utilizzare le due pericolose tratte autostradali A18 Messina Catania e A20 Messina Palermo.
Da evidenziare anche l’imprevedibilità fuori dalle regole della dirigenza del Cas, che dopo aver annunciato il decalogo da bollino rosso del mese di agosto, sabato mattina 6 agosto ha autorizzato l’apertura di un cantiere nella tratta A18 direzione Catania da Fiumefreddo a Giarre, per il taglio erba dello spartitraffico, che ha provocato quasi 8 chilometri di fila. Dopo le accese proteste giunte nelle redazioni dei giornali e alla Polizia stradale, il cantiere in tarda mattinata è stato chiuso, ma i disagi sono rimasti e naturalmente a pagare anche questa volta sono stati gli utenti siciliani e turisti.
Iniziamo dai cantieri perenni, A18 della frana di Letojanni da quasi 7 anni vige il doppio senso. Sull’autostrada A20 direzione Palermo, sul viadotto Ritiro da quasi 10 anni si cammina a corsia unica, vista la criticità delle gallerie, bisogna mantenere la distanza di sicurezza.
All’imbocco dei caselli fare attenzione alle corsie di tele pedaggio, che non sono state abilitate alla lettura di altri aziende nazionali ed europee e quindi leggono solo il Telepass, gli utenti che hanno abbonamenti con altre aziende devono fare la fila.
Pagato il pedaggio sulla A20 ci si imbatte in asfalto eroso con buche e fessurazioni, molto pericolose per i motociclisti e a seguire continui restringimenti di carreggiata in prossimità dei fatiscenti viadotti, che non reggono il passaggio dei mezzi sulle due corsie.
Altri pericoli su entrambe le tratte derivano dai guard rail vetusti di prima generazione, dai possibili incendi, caduta di alberi e rami dovuta alla folta vegetazione di alto fusto e rovi ai bordi del tracciato, alla occlusione delle canalette di scolo delle acque meteoriche e alla possibile presenza di animali che attraversano le corsie, perché le reti di recinzione sono marce e bucate, la segnaletica orizzontale e verticale è fatiscente e in alcuni casi quella verticale è occultata dagli alberi, infine non ci sono su tutto il tracciato A18 e A20 colonnine di soccorso. Da evidenziare l’infelice realtà delle aree di servizio che in molti casi non hanno telecamere di sicurezza, con bagni indecorosi e puzzolenti, infine le aiuole nelle aree di sosta sono piene di erbacce e spazzatura.