Giornalista radiofonico si sposta per l’America intervistando gli adolescenti sul mondo. Mollato dalla moglie e orfano, quasi, fresco John raccoglie testimonianze di piccoli uomini e donne. Dopo un anno dal funerale di sua madre il redattore si sente molto solo. Una telefonata alla sorella lo avvicina alla famiglia e gli permette di fare lo zio. Jesse, il nipotino, non può stare solo mentre la mamma è impegnata ad assistere il papà malato. John raggiungerà Los Angeles per stare accanto a quel bimbo che conosceva appena.
C’mon C’mon è il nuovo film di Mike Mills con protagonista Joaquin Phoenix in uscita. Presentato di recente al festival di Roma, è una commedia di formazione per adulti. John è un individuo senza punti di riferimento che prova a vivere in un mondo cinico professando la tenerezza come unica risposta al carico di frustrazioni accumulate. Questo giornalista in cerca d’autore prova a chiedersi, con il suo lavoro, quanto sia essenziale far conoscere come le nuove generazioni si rapportano alla società. Il regista parla di generazioni diverse e allo stesso tempo comuni che dovrebbero vivere ogni emozione senza censure imposte. Attraverso uno schema classico C’Mon avvicina due individui e mostra i limiti delle favole. Zio e nipote scopriranno in viaggio quanto i sentimenti siano scudi imprescindibili.
La riflessione di Mills è tutta sulle madri e su quanto possano mancare nei momenti dove le decisioni, si fanno pressanti. Specchio di una cultura particolare il film esalta la libertà di esprimere ogni emozione ma non tiene conto di quanto realtà e sogno siano differenti. Ottima prova di cronaca del regista che non cerca l’empatia con il pubblico, ma solo la visione oggettiva di quanto i capricci non hanno età. John diventa una figura a tutto tondo per il nipote ma non riesce a trasmettere un’idea del mondo perché non ne ha una. Vivere nelle favole e aspettare qualcuno che li salvi è la tendenza di entrami i protagonisti ma quando non arriva nessuno, la favola finisce e la vita prende il sopravvento.
Generazioni di uomini cresciuti o in fase di crescita abituati ad averle tutte vinte vanno in scena perfettamente anche grazie alla sceneggiatura fieramente attaccata alla realtà. I dialoghi tra l’adulto e il piccolo sono lo specchio di quello che si direbbero uno zio e il nipotino nella realtà e la prova di Phoenix appare correttamente pacata. L’attore di Joker riesce a smorzare da solo il tono, a tratti troppo celebrale, della storia senza caricare il suo personaggio. Un film interessante per il tributo alla figura della donna, che dimostra tutti gli effetti di un’assenza. Senza la signora della loro vita gli uomini sono persi e allo stesso tempo costretti a reagire. Il viaggio dei due protagonisti ha un termine nella presa di coscienza che a volte occorre cavarsela .