Si è concluso il fortunato spettacolo presentato nel chiostro neogotico dell’Ardizzone Gioeni. La soddisfazione del regista e degli attori oltre che del pubblico, anche per i tour della struttura. Tre i nuovi spettacoli di Buongiorno Sicilia e Vision Sicily: Si dubita sempre, Inferno, suite per Dante e I ragionamenti de le puttane
“Siamo giunti alla fine di questa meravigliosa esperienza”.
Queste le parole di Giovanni Anfuso, che ha adattato e diretto Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare nel fortunato spettacolo prodotto da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily e rappresentato fino a domenica scorsa nel chiostro neogotico dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni con il sostegno di Regione Siciliana, Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, Comune di Catania e di Isolabella Gioielli e Cisauto concessionaria ufficiale Peugeot nel Catanese.
“Un viaggio – ha aggiunto Anfuso – che, per quanto faticoso, ci ha regalato tante soddisfazioni. Dobbiamo condividere i successi con tante persone, oltre agli interpreti: Riccardo Cappello, autore dei costumi, Fia Di Stefano, la coreografa che ha curato tutti i movimenti dello spettacolo con grande dedizione e impegno, Paolo Daniele, che ha firmato le musiche. E il successo dello spettacolo è stato dovuto anche a questo chiostro neogotico di raffinata fattura che ci ha ospitato e che tanto ha dato a Le allegre comari di Windsor. Un ringraziamento particolare, infine, va al nostro pubblico che ci ha seguito e continua a seguirci con stima e affetto, ricambiando le nostre fatiche”.
Tutte positive le reazioni degli attori, i quali anche nell’ultima tornata di repliche hanno strappato agli spettatori calorosi applausi.
“Non voglio pensare che questo spettacolo sia finito – ha detto Davide Sbrogiò, che ha interpretato Falstaff -, voglio invece pensare che verrà ripreso al più presto e torneremo tutti a divertirci. Signori uomini non prendete esempio da Falstaff perché tanto le signore donne sapranno farvela pagare a caro prezzo”.
“Un’esperienza magnifica – ha commentato Liliana Randi, comare Page -, con tantissimi attori: eravamo diciassette in scena, una cosa che oggi non si vede più. Abbiamo recitato in un posto magico, con un pubblico caloroso e fantastico. Tante risate, tanti applausi, tanto divertimento”.
“La nostra magnifica compagnia – ha aggiunto con un velo di tristezza nella voce Valentina Ferrante, comare Ford – si scioglie. Per questo spettacolo abbiamo creato una grande alchimia e ci siamo divertiti tantissimo insieme al pubblico che si è divertito ancora di più. E nonostante il caldo siamo stati tutti bene, siamo stati freschi”.
“In un periodo così particolare – ha sottolineato Angelo D’Agosta, che in scena ha interpretato William Shakespeare -, così difficile per tutto il settore, contribuire a portare in scena uno spettacolo così grande, per numero di attori e tecnici, per investimento, per impegno, è stato veramente un grande onore”.
“Un’esperienza divertente e faticosa insieme – ha detto Salvo Piro, che in scena è stato mastro Ford -, specialmente con il gran caldo dell’ultima settimana, ‘squagliando’ dentro i costumi. Eppure ci mancherà questo spettacolo. E tutti siamo convinti che sia necessario riprenderlo, rifarlo”.
“Per tutte le sera, a ogni replica – ha sottolineato Barbara Gallo, che nelle Allegre comari ha interpretato il ruolo chiave di Quickly – ci siamo detti: divertiamoci! E ci siamo divertiti da morire. E di conseguenza anche il pubblico si è divertito, tanto”.
Plinio Milazzo, che in scena è stato mastro Page, ha tentato infine di sostenere come l’espressione dialettale catanese cucchiaredda, che definisce una smorfia di delusione al limite del pianto, fosse comunemente utilizzata da Shakespeare. E l’ha esibita per sottolineare la malinconia dovuta alla conclusione di uno spettacolo “che c’era tanta gente che veniva a vederci, che era bellissimo”.
“Finiscono qui le repliche – ha concluso – ma io spero sempre in un grande ritorno”.
“In questa stagione estiva – ha concluso il presidente di Buongiorno Sicilia, Simone Trischitta – con Vision Sicily produrremo, oltre a Le allegre comari di Windsor, anche altri spettacoli: Si dubita sempre – tratto dall’epistolario tra Federico De Roberto e la sua amante Ernesta Ribera, proposto l’undici agosto a Sant’Agata li Battiati, il dodici al Castello Ursino di Catania e il 24 a Noto -, Inferno, suite per Dante – che debutterà il 25 agosto al Castello Ursino e replicherà il 17 e 18 settembre a Militello in val di Catania e a Noto -, e I ragionamenti de le puttane. Quest’ultimo, tratto dagli scritti di Pietro l’aretino, ci sta molto a cuore e sarà presentato il 31 agosto a Noto”.
Per concludere con Le allegre comari di Windsor, vanno ricordati il riuscitissimo esperimento di audiodescrizione per disabili visivi realizzato dalla Onlus CulturAbile con il sostegno della Stamperia Braille di Catania e del Consiglio regionale dell’Uici, e i tour gratuiti dell’ultima settimana di rappresentazioni con cui l’Associazione guide turistiche di Catania ha fatto conoscere al pubblico il meraviglioso edificio neogotico progettato all’inizio del Novecento da Filadelfo Fichera e portata a termine dopo la sua morte dal figlio Francesco, anche lui architetto.
Le prime spiegazioni venivano fornite nel giardino sotto il busto marmoreo dedicato al creatore dell’Istituto, Tommaso Ardizzone Gioeni, morto nel 1884 dopo aver destinato i propri averi alla realizzazione dell’Istituto per ciechi . Che ha anche una splendida cappella e, nella Presidenza, una collezione di stampe d’epoca e di foto delle attività di formazione e di istruzione della struttura.