Siamo donne, siamo uomini, in una parola siamo quaglie. Siamo nate per la passione di un piccolo stormo e abbiamo incontrato altri becchi selvatici, appuntiti e curiosi. Siamo nate libere e voliamo alte sotto il tiro della scoppetta. E chi ci acchiappa per chiuderci nella gabbietta non è ancora nato. Guardiamo il mondo da una nuova prospettiva. Laggiù, sotto i manifesti, saltellano gli uccellini domestici un po’ infelici e un po’ rassegnati ai semi in scatola. Forse nel prato abbiamo dimenticato gli appunti presi a lezione di perbenismo, ma le penne, le abbiamo portate con noi.
E con le ali all’indietro e il collo proteso in avanti, voliamo verso la libertà d’informazione, la libertà di espressione, la libertà punto e basta. E se il compenso è un pugno di grano fresco, ne siamo felici. Ci piacciono i tagli originali, i contenuti di qualità e gli approfondimenti culturali. Ci piace l’educazione. Non ci piacciono gli stereotipi, il turpiloquio fine a se stesso e le narrazioni farraginose imposte dai cacciatori di notizie. Pensiamo che la notizia non vada cacciata armati, ma avvicinata a mani nude e trattata con rispetto. E pensiamo che la verità non si trovi per terra, tra i cespugli pieni di pallini e filo spinato, ma sempre oltre lo steccato…