Il Coronavirus ha notevolmente stravolto il mondo fuori dalle nostre case, dai nostri occhi e dalla nostra consapevolezza del domani. Tutto è improvvisamente mutato, drasticamente. La percezione del domani si è tramutata in un vortice di incertezze e dubbi. La nostra casa, improvvisamente, si è trasformata in un micro mondo invalicabile. Oggi è possibile ammirare il mondo fuori attraverso una finestra graffiata dal vento, bagnata dalla pioggia e accarezzata dalle foglie. Non esistono parole per descrivere il dramma che si consuma lungo le corsie ospedaliere, neppure quello che affligge le famiglie che non possono piangere il proprio congiunto o dei pazienti che si ammalano. Oggi il mondo è mutato, repentinamente. Il Coronavirus è arrivato alle nostre porte senza bussare, senza chiedere il permesso, senza avvisarci che ci avrebbe travolto le vite da un giorno all’altro. Una normalità stravolta, che certamente rinascerà dalle ceneri di un presente in cerca di una cura definitiva. “Quei giuramenti, quei profumi, quei baci infiniti, rinasceranno”, asseriva Charles Baudelaire.
Coronavirus: “quei profumi, quei baci infiniti, rinasceranno”
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