Covid19: chi paga per i vaccini non utilizzati?

Articolo di C. Alessandro Mauceri

Di COVID-19 (e delle sue conseguenze) ormai quasi non si parla più.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i casi confermati di COVID sarebbero stati 766.895.075. Alto, ma forse non quanto si pensava all’inizio, il numero dei morti: 6.935.889 (dato OMS aggiornato al 24 maggio 2023).

Numeri che cozzano non poco con le misure di prevenzione: il maggior numero di contagi (e di decessi) si sono verificati proprio nei paesi più sviluppati e dove maggiore era la prevenzione. A cominciare dall’Europa, con oltre 276milioni di casi registrati, o nelle Americhe (in particolare negli USA), con quasi duecento milioni di casi. Al contrario, in Africa i casi di contagio confermati sono stati poco più di nove milioni. Pochi rispetto alla popolazione presente e alle scarse misure di prevenzione. Per non parlare delle bassissime percentuali di vaccinazioni. WHO Coronavirus (COVID-19) Dashboard | WHO Coronavirus (COVID-19) Dashboard With Vaccination Data

Già, i vaccini. In tutto il mondo, le dosi di vaccino somministrate sono state 13.355.264.024. Un numero enorme ma che non tiene conto degli sprechi, dei vaccini non somministrati.

In Italia, i contagi sarebbero stati 25.842.595 con 190.242 decessi. Numeri elevati se si pensa che ad avere ricevuto almeno una dose di vaccino sono state 50.898.431 persone (l’84,4% della popolazione). Un po’ meno gli italiani che avrebbero ricevuto almeno la seconda dose: 47.967.261 (pari al 79,5% della popolazione). La corsa alla terza e alla quarta dose non sarebbe stata così massiccia come si sperava. Così le scorte di vaccini si sono accumulate. Le dosi nei frigoriferi sono tantissime. Vaccini “salvavita”  in pochi mesi inutilizzabili e destinati a finire nella spazzatura.

COVID-19 Coronavirus Vaccine and Syringe with flag of Italy Concept Image

A fine 2023, secondo alcune stime erano 173 milioni le dosi inutilizzate. Numero che emergerebbero dai contratti tra i vari paesi che si erano precipitati a firmare accordi miliardari con le case farmaceutiche. Da questi dati, ora desecretati, (secondo un’indagine pubblicata sul quotidiano La Stampa) emergerebbe ad esempio un accordo che obbligherebbe l’Europa ad acquistare ancora centinaia di milioni di dosi, delle quali una fetta rilevante destinate all’Italia. Ma visto che nell’ultimo periodo, la media giornaliera delle somministrazioni è crollata, molte di queste dosi potrebbero finire al macero. Specie considerando che, nel frattempo, il visus è cambiato.

Intanto, il New York Times ha deciso di citare in tribunale la Commissione europea per non aver reso pubblico lo scambio di messaggi tra la presidente della Commissione Europea von der Leyen e il Ceo di una delle maggior case farmaceutiche riguardo al negoziato che ha portato all’acquisto di centinaia di milioni di dosi vaccini. Alcuni autorizzati dall’europea EMA una manciata di giorni prima che si sapesse che erano necessari nuovi vaccini in grado di coprire le nuove sottovarianti.

A settembre 2022 anche la Corte dei Conti europea ha parlato della faccenda “vaccini”. Il “rifiuto della Commissione europea di concedere l’accesso del pubblico ai messaggi di testo scambiati tra la presidente della Commissione e l’amministratore delegato” di una delle maggiori case farmaceutiche coinvolte viene definito “un caso di cattiva amministrazione”.  CURIA – Case information (europa.eu)

Di sicuro, per molte aziende farmaceutiche, la pandemia è stata una manna dal cielo: oltre ai compensi per i medicinali hanno ricevuto da molti paesi (USA, Gran Bretagna e UE) miliardi di finanziamenti pubblici per sostenere la ricerca. E una clausola di salvaguardia senza precedenti per gli effetti collaterali. Nel 2021, i loro utili sono lievitati in modo impressionante.

Intanto c’è già chi parla di una possibile nuova emergenza sanitaria globale: una nuova pandemia che potrebbe essere “ancora più letale” di quella causata dal Coronavirus. A lanciare l’allarme il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Ghebreyesus in occasione della presentazione del rapporto dell’OMS alla 76esima Assemblea mondiale della sanità. Un allarme che in molti si aspettavano: ne aveva già parlato non ultima qualche settimana prima.

Nelle ultime settimane, in India e negli Stati Uniti d’America è stata individuata una nuova variante di Sars-Cov-2. La nuova variante denominata Acrux, è ancora poco conosciuta: non è ancora chiara la sua origine e non è chiaro il livello di contagiosità e neanche se diventerà dominante rispetto alle altre varianti.

Le case farmaceutiche, però, stanno già cominciando a pensare a produrre nuovi vaccini. E a come aggiungere qualche zero ai propri utili.

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