L’incertezza economica deve far riflettere gli italiani sull’importanza di tutelare i propri risparmi dalla svalutazione della moneta e dal rischio di investimenti a breve termine, frutto della speculazione. La previdenza è probabilmente l’argomento che da sempre riempie le pagine dei quotidiani nazionali e con una presenza costante nei salotti dei talk show televisivi. L’ultimo decennio non ha fatto di certo eccezione. Complice sicuramente l’elevato turn over alla guida del Paese, sono state numerose le riforme che hanno o avrebbero dovuto impattare sulla previdenza pubblica nazionale, sia restringendo sia allargando i requisiti tecnici per il pensionamento. Le problematiche legate alla previdenza pubblica inducono a riflettere sulla stessa idea di risparmio.
Risulta necessario rinforzare l’alfabetizzazione degli italiani al sessantatreesimo posto su 148 paesi al mondo per competenza in materia. Avere migliori competenze in materia di denaro migliora la vita individuale dei singoli, ma è assai rilevante anche a livello sociale. Lo spiega Olga Kiyan in uno studio (Economic of happiness: relationship between money and weel-being pubblicato dalla Harvard College Economic Review) secondo cui la ricchezza media negli Stati Uniti sta crescendo ma produce sempre più inuguaglianze, a vantaggio di quel 9,9% della popolazione sempre più ricca. Il tema del benessere economico è innanzitutto sociale più che individuale.
Per questo è necessario che l’educazione finanziaria diventi un evento collettivo, pubblico e virale, da cui nessuno si debba vaccinare. Avere una buona consulenza assicurativa può risultare il miglior antidoto per i risparmiatori italiani, per la cura del risparmio e contro le logiche della svalutazione. Essenziale è ricordare che per le famiglie italiane deve esservi sempre l’occasione di effettuare uno stress test sul proprio denaro e sui propri debiti. Per la collettività, significa dotarsi di strumenti di autodifesa fondamentali per imparare a essere resilienti o a contrastare la cattiva gestione del denaro, le truffe finanziarie o, più semplicemente, la inefficiente allocazione delle proprie risorse.
Le reti commerciali propongono ai risparmiatori prodotti assicurativi e previdenziali che permettono di beneficiare di vantaggi fiscali da caricare sull’anno solare successivo. Vantaggi fiscali e di risparmio che spesso non sono immediatamente visibili e che necessitano di una visione a lunga gittata. Tale approccio sembra mancare e l’educazione al risparmio e alla gestione finanziaria che una consulenza precisa può sviluppare deve ulteriormente far perno su tali dinamiche per procedere alla stesura di prodotti e pacchetti assicurativi sempre più adattati alle esigenze e agli obiettivi di vita delle famiglie italiane.