Al confine tra Campania e Molise ritroviamo un comune che ha fatto della tutela del patrimonio liquido la propria missione: il Comune di Sassinoro. “Sassinoro Paese dell’Acqua” diventa un punto di riferimento nella Valle del Tammaro che coinvolge professionalità provenienti da tutta l’Italia e dall’estero. L’Associazione culturale “Paese dell’Acqua”, nata nel dicembre 2015 nel comune di Sassinoro, dove per numerosi anni, l’amministrazione comunale prima e l’associazionismo locale dopo e grazie all’estremo attivismo di Marco Iamiceli, organizza la manifestazione “Sassinoro Paese dell’Acqua” che rilancia le particolarità idrauliche del proprio patrimonio.
L’esperienza di “Sassinoro Paese dell’Acqua” nasce grazie alla ricchezza di sorgenti e fontane pubbliche presenti nel piccolo centro di Sassinoro, in provincia di Benevento. La necessità di tutelare un così grande patrimonio idrico e di diffondere i concetti della cura dell’ambiente porta i protagonisti e gli attivisti del Comune beneventano ad immaginare ed organizzare un evento in occasione della giornata mondiale dell’acqua con il quale avviare un confronto sui temi della gestione, tutela e preservazione delle risorse idriche.
L’associazione si pone l’obiettivo di trattare il tema della valorizzazione e tutela delle risorse idriche sviluppando una rete nazionale e internazionale di professionalità in grado di raccogliere buone pratiche, di rispondere efficacemente alle criticità dei territori, promuovere studi e ricerche al fine di sviluppare un dibattito caratterizzato da innovazione e sviluppo, realizzando l’idea progettuale che attraverso le esperienze generate si creino le condizioni per dare il giusto valore ad un tema di enorme rilevanza. Grazie all’elemento digitale le eccellenze geografiche ed idrauliche del territorio del beneventano potranno essere conosciute nel resto del mondo.
Infatti, l’Associazione culturale “Paese dell’Acqua”, che comprende i Comuni di Casalduni, Campolattaro, Castelpagano, Morcone, Roccabascerana, Santa Croce del Sannio e Sassinoro vuole rilanciare la propria azione di tutela e valorizzazione del territorio e del patrimonio liquido attraverso la digitalizzazione e la creazione di un network internazionale con i musei dell’acqua in tutto il globo. La necessità di tutelare un così grande patrimonio idrico e di diffondere i concetti della cura dell’ambiente porta Marco Iamiceli ad immaginare ed organizzare eventi, network e idee per affermare il principio universale del diritto e della tutela dell’acqua con il quale avviare un confronto sull’attualità.
Altri elementi centrali dell’associazione sono Carmine Finelli e Giusy Iuliani che negli anni seguono l’iniziativa, si appassionano ed entrano a far parte dell’organizzazione, partecipando attivamente alle iniziative proposte. La costituzione dell’associazione culturale “Paese dell’Acqua” è il naturale sviluppo di un processo antropologico, sociale e politico che vuole parlare un linguaggio innovativo, caratterizzato dalla più ampia indipendenza e dalla possibilità di aprirsi ai contributi e alle idee di chiunque abbia a cuore il patrimonio idrico.
Attualmente, l’associazione di avvale anche dell’esperienza di Bruno Muccio, un esperto della storia dell’acqua in Campania che da decenni, tra un salto in Italia e un viaggio a Cuba, racconta, studia, analizza e propone idee in rapporto alla tutela del patrimonio idrico e per la difesa dell’acqua. Muccio è subito chiaro nelle sue visioni e proposte: “Senza l’analisi e lo studio non possiamo fare nulla. Ho studiato, letto, comprato documenti, fatte richieste e battaglie per comprendere fino in fondo l’acquedotto augusteo del Serino sia nelle sue caratteristiche tecniche ma soprattutto nell’ inquadramento del contesto del territorio attraversato. Comprendere come e quali città o insediamenti erano serviti e perché altre comunità umano erano escluse è una lettura utile anche oggi. Dobbiamo ricordare e comprendere il perché delle strade principali e le centuriazioni delle zone attraversate dall’acquedotto. Ciò permette di valutare in modo chiaro e immediato come grandiose opere quali l’acquedotto augusteo non erano monumenti isolati ma integrati in un contesto di governo e organizzazione del territorio assai capillare, esteso e organizzato”.
Tra le ultime chicche dell’associazione, che merita una valorizzazione notevole, vi è la volontà di celebrare l’unione tra le risorse idriche e i grani antichi, meglio ribattezzati “grani del futuro” per generare prodotti di qualità e soprattutto, un confronto sul benessere alimentare. “Pane e acqua” per riscoprire il nostro presente e comprendere il nostro futuro. In tempi di pandemia e di rincorsa ad un turismo lento e non di massa, il mio invito è quello di recarsi alla scoperta del Comune di Sassinoro. Nel piccolo Comune, non troverete molti locali per la movida o per serate in compagnia di drink, ma scoprirete il legame intrinseco tra comunità umana e patrimonio liquido, oltre ad ammirare la storia millenaria di una comunità coesa e ospitale. Tutto ciò fa bene al cuore e alla mente: pensateci.