Scrivendo, scrivendo ho scritto di tutto, alla fine, ma c’è stato un periodo della mia vita in cui ho scritto soprattutto horror, mistery, fantastico, thriller e noir. Molti racconti di questo tipo sono ambientati a Cuba, partono da leggende e tradizioni caraibiche, li trovate in diverse raccolte edite (Orrori tropicali, Nero tropicale) e in alcuni romanzi abbastanza difficili da reperire (Fame, Il giustiziere del Malecón, Avana Killing). Altri sono ambientati a Piombino e nella provincia labronica, ma in un volume unico non sono mai usciti, certi racconti sono del tutto inediti. In questo volume – per smania classificatoria senile, per non lasciare disperso qualcosa che forse meriterebbe l’oblio, ma forse no, visto le cose che si pubblicano – ho racconto tutto il materiale (edito o inedito) ambientato in Maremma, che ancora mi pare valido, senza correggere niente, perché si tratta di lavori che hanno più di vent’anni, quindi sono stati scritti da un altro me stesso, a questo punto della mia vita mi sento solo un lettore di storie del passato che non ho alcun diritto di modificare. E allora è venuta fuori questa raccolta che comprende tutta la mia produzione di genere, forse un po’ degenere, come diceva il buon vecchio Fulci, ma in ogni caso abbastanza interessante come contenuti e ambientazione provinciale. Alcune di queste storie sono diventate persino piccoli film, come il romanzo Il fantasma di Alessandro Appiani (edito nel 2023) e Cattive storie di provincia (una vecchia raccolta di racconti del 2003). Partiamo subito con una storia che ancora mi rappresenta – Il palazzo – e che fu portata sul grande schermo e vinse un premio al Torino Film Festival. Lo potete vedere qui:
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