Sono passati ormai molte settimane da quando Malala Yousafzai – premio Nobel per la pace nel 2014, quando aveva solo 17 anni, e ancor prima, nel 2013, vincitrice del Premio Sakharov per la libertà di pensiero – si è laureata ad Oxford, Londra, in un corso triennale di filosofia, politica ed economia: Scienze Politiche. Oggi, sui social, girano ancora molte fotografie di quel memorabile giorno e tutte queste immagini sono accompagnate da auguri che continuano ad arrivare da ogni parte del mondo. L’insieme di questi messaggi fa molto rumore e dà molto fastidio a quelli che furono gli autori dell’attentato alla persona di Malala quando aveva solo 15 anni poiché già era una famosa attivista in favore dei diritti civili delle donne pakistane, soprattutto per il diritto allo studio.
In una fotografia, in cui viene immortalata nel giorno della sua laurea, Malala non guarda verso l’obiettivo della telecamera, Malala guarda verso un altro obiettivo, uno più importante, uno più significativo. La vera star di quella fotografia non è lei e non è nemmeno la sua torta di laurea, su cui c’è scritto “Happy Graduation Malala”, o il suo bellissimo abito di colore verde, i suoi fratelli oppure suo padre; lo sguardo di Malala poggia su un’altra donna di quella casa: sua madre.
Malala Yousafzai guarda sua madre e quello che emerge è la voglia di riscatto che questa ragazza ha sempre voluto a tutti i costi per le donne che vivono limitazioni di genere in Pakistan e in tutto il mondo. Sua madre, pertanto, diventa per lei il motivo principale e il motore che accresce sempre di più la sua battaglia per la parità di genere in Paesi, in cui le donne sono umiliate continuamente.
Quei proiettili, che la colpirono alla testa, non hanno avuto mai effetto su Malala, né fisicamente, né tantomeno mentalmente. È vero, infatti, che la Yousafzai, con la sua determinazione e il suo coraggio, si è laureata il 19 giugno scorso a Oxford e, in un’altra fotografia, appare sorridente e coperta di panna mischiata a coriandoli nel cortile dell’università, mentre i sui genitori, gli amici e i parenti si congratulano con lei: “È difficile esprimere la mia gioia e gratitudine adesso che ho completato la mia laurea ad Oxford in filosofia, politica ed economia. Non so che cosa succederà più avanti. Per adesso mi guarderò Netflix, leggerò e dormirò”, ha detto Malala nel giorno della sua laurea ed è quello di rilassarsi, dopo il faticoso studio che l’ha portata al traguardo, il desiderio più umano che una studentessa possa avere, ma Malala non dimentica che, se è arrivata fino in fondo in quella prestigiosa università, è perché il suo più grande sogno è quello che tutti i bambini della terra possano studiare senza tener conto delle loro possibilità economiche.
Subito dopo la laurea, Malala rilascia un video su Youtube, tenendo un discorso rivolto a tutti i laureandi e a tutti i giovani del mondo: “Sei stato licenziato? Impara dall’esperienza. Ti hanno spezzato il cuore? Impara dall’esperienza. Una laurea in una crisi globale? È più di un’esperienza di apprendimento. È un’esperienza in crescita. Stai imparando la lezione più importante di tutte:
ogni ostacolo è un’opportunità per imparare, crescere e cambiare”, mentre dall’altra parte dello schermo ascoltavano ammirati personaggi della politica e dello spettacolo come Michelle Obama, Lady Gaga, Justin Timberlake, Alicia Keys, Katy Perry.
È certamente indimenticabile quello che “Il Fatto Quotidiano” ha scritto su Malala per la sua laurea: “Il miracolo che rivela cos’è la resistenza” ed è certamente importante dire che la famiglia di Malala l’ha sempre appoggiata nelle sue scelte, nonostante la paura. Il padre di Malala, per esempio, è un ex insegnante di una scuola per bambine e questo ha certamente caratterizzato l’esistenza della figlia tanto che, insieme a lui, Malala ha fondato in Inghilterra il “Malala Fund”: organizzazione no-profit che si occupa dell’accesso all’educazione per le donne e i bambini.
Passano pochi mesi e Malala Yousafzai, agli inizi di novembre 2021, si sposa con l’imprenditore pakistano Asser Malik a Birmingham. Appare raggiante la sposa Malala nelle fotografie col suo tradizionale abito pakistano di colore rosa antico e con preziosissimi ricami dorati. Appare veramente felice mentre guarda negli occhi il suo sposo, soddisfatta di portare al dito l’anello nunziale con una pietra preziosa; il tradizionale gioiello sulla fronte; l’henné dipinto sulle mani: “È un giorno prezioso nella mia vita: io e Asser ci siamo sposati. Abbiamo tenuto una piccola cerimonia di nikkah a casa a Birmingham con le nostre famiglie… Pregate per noi; siamo così emozionati di camminare insieme nel viaggio che abbiamo davanti”. Una storia d’amore che Malala e Asser hanno vissuto lontano dai riflettori e dal gossip poiché a Malala il gossip non è mai interessato.
Insomma Malala Yousafzai ha fatto e farà ancora molto parlare di sé: è partita dal Pakistan; è stata colpita alla testa mentre era sul bus che l’avrebbe portata a scuola; a 16 anni è intervenuta con un discorso al Palazzo di Vetro a New York, indossando lo scialle appartenuto a Benazir Bhutto – defunta politica pakistana – per lanciare un appello all’istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il globo; è premio Nobel per la pace. Secondo l’ex primo ministro pakistano, Shahid Khaqan Abbasi, Malala è “la più importante cittadina del Pakistan”.
Chissà, magari un giorno la vedremo nelle vesti di primo ministro proprio di quel Paese e questo noi ce lo auguriamo tutti, intanto: “Tanti auguri, Malala”!