“Dc League of Super Pets”, il cartone riprende il mondo dei supereroi

Articolo di Paolo Quaglia

Lulu è una porcellina d’india cresciuta vicino a Lex Luthor . Con un piano ben ingegnato l’animaletto riesce a intrappolare tutta la Justice League. La fedele compagna di Lex ha del coraggio da vendere e con un piano ben ingegnato riduce il gruppo a qualcosa d’innocuo. Per fortuna Krypto il cane di Superman entra in azione. Il quadrupede, rimasto solo mette insieme un team di elementi con l’ obbiettivo di salvare i paladini del bene. Dc League of Super Pets è un film del 2022 diretto dalla coppia Jered Stern e Sam Levine.

Il cartone riprende il mondo dei supereroi ampliandolo con un prodotto che parli degli animali da compagnia. Se Krypto e Lulu sono il pretesto da cui partire gli altri dimostreranno quanto siano piacevoli film dove l’universo dei superpoteri non sia per forza depresso e barocco. Il film si fa apprezzare per l’idea di coinvolgere le bestiole ma anche per la sua propensione a raccontare chi i poteri li deve trovare dentro di se . Metafore per un mondo coeso e divertente che non rinuncia a battute regalando un po’ di buonumore perfino a Batman e compagni. Cinecomics prova a realizzare qualcosa che guardi ai Robin e li sposta nell’universo animale ottenendo un risultato di tutto rispetto.

Forse il film non è per le anime tormentate che si identificano nei vari cavalieri oscuri ma per chi riesce ancora a ricordare che si parla di fantasia. Allora perché non parlare di fantasia attraverso maialini mitomani o cani dal coraggio sterminato? A volte per arrivare a un buon film è sufficiente cambiare il punto di vista e in Dc Pets questo succede in maniera fantasiosa. In scena vanno supereroi atipici che sintetizzano i caratteri dei loro padroni ampliandone il lato allegro . Il film è intrattenimeto senza pretese e con un’ottima realizzazione. La sceneggiatura va oltre qualsiasi prodotto di pari genere e alcune invenzioni visive ricordano la miglior tradizione del cinema d’animazione. Un esperimento riuscito perché dotato della creatività sufficiente a mischiare le carte e rompere qualche regola, il tutto con grande mestiere.

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