Oggi, 6 aprile 2021, è morto, all’età di 93 anni, nella sua casa di Tubinga – come annunciato dalla Fondazione Weltethos (https://www.weltethos.org/) da lui fondata, il teologo svizzero Hans Küng. Era nato a Sursee, un piccolo villaggio nel cantone di Lucerna, il 19 marzo 1928. Dal 1960 al 1995 ha insegnato in Germania presso l’università di Tubinga. Al Concilio Vaticano II fu il più giovane dei teologi nominati da papa Giovanni XXIII come periti, ovvero consulenti dei lavori, assieme a Joseph Ratzinger, di un solo anno più anziano. I due sono stati anche colleghi a Tubinga fino al 1969.
In Italia, la maggior parte delle sue opere sono pubblicate da Rizzoli. Negli ultimi tre decenni è stato particolarmente impegnato nel dialogo tra le religioni del mondo, in particolare nel «Global Ethic Project» pubblicato nel 1990, basato sulla filosofia di Kant, e in esso ha cercato e inseguito, con grande sapienza e dottrina, la questione dei «valori» che uniscono tutte le persone e tutte le religioni. Hans Küng ha ricevuto molti premi, tra cui oltre una dozzina di dottorati onorari.
Il libro che personalmente amo del grande teologo è i Grandi pensatori cristiani (1999, Rizzoli). Una vera introduzione alla teologia cristiana. I ritratti dei sette grandi (Paolo, Origene, Agostino, Tommaso d’Aquino, Martin Lutero, Friedrich Schleiermacher, Karl Barth). Ognuno dei sette ritratti è biografia, storia culturale, sintesi teorica e profilo critico. In questo libro continua la sua battaglia appassionata e generosa nel nome di un Cristianesimo rinnovato e, di necessità, ecumenico.