Uno dei comici più amati Daniele Luttazzi nei suoi spettacoli ama ripetere: “Con internet i sorvegliati sono contemporaneamente i sorveglianti”. E come dargli torto.
L’app più discussa del momento, TikTok, ha raccolto dati sugli utenti senza avvertirli, usando un accorgimento tale da nascondere questa pratica e in modo da violare le norme a garanzia della privacy. In questo modo costruiva una conoscenza delle abitudini personali degli utenti molto dettagliata senza che questi ne potessero sapere nulla e naturalmente senza offrire neppure una possibilità di chiamarsi fuori e proteggersi. La notizia è uscita sul Wall Street Journal.
Aggirando una barriera posta sui telefoni con sistema operativo Android, utilizzando un livello nascosto di crittografia, TikTok raccoglieva i cosiddetti Mac address, codici che identificano in maniera univoca i telefoni e facilitano l’analisi del comportamento dei loro utilizzatori.
Sui telefoni della Apple, i Mac address sono totalmente inavvicinabili dalle app, almeno così sembra. Sui telefoni con Android, il sistema operativo di Google invece, la barriera che protegge i Mac address si può aggirare.
Il governo americano ha accusato TikTok di fornire dati personali sui propri utenti al governo cinese.
Per ottenere i Mac address senza che gli utenti ne potessero sapere nulla, TikTok ha costruito uno strato di software apposta per nascondere questa pratica. TikTok ha detto che la versione attuale della sua app non registra più i Mac address. Secondo il Wall Street Journal lo ha fatto per almeno 15 mesi, fino al novembre scorso, quando la app è finita sotto analisi approfondita a causa delle accuse mosse dal governo americano.
Si torna dunque a parlare dei timori sulla sicurezza della piattaforma social di proprietà di ByteDance, bannata ufficialmente dalla Casa Bianca con un’ordinanza – assieme a WeChat – e in attesa di essere (eventualmente) acquisita. Da un lato c’è Microsoft, il cui interesse è stato manifestato pubblicamente nei giorni scorsi, dall’altro Twitter, anche se sono diversi gli analisti che ritengono che la società guidata da Jack Dorsey non abbia le capacità economico-finanziarie per un’operazione di questo genere. TikTok viene valutata attorno ai 50 miliardi di dollari ed è anche la prima app non games più scaricata al mondo.
I tecnici del WSJ, incaricati di eseguire il test, hanno esaminato tutte le versioni dell’applicazione rilasciate dal 2018 al 2020. L’anomalia è stata riscontrata fino alla fine del 2019 (l’aggiornamento che ha rimosso la “funzione” è datato 18 novembre). Il tracciamento tramite indirizzo MAC era nascosto non solo da un livello aggiuntivo di crittografia, ma non era eliminabile, non era resettabile o personalizzabile e non poteva essere approvato dall’utente in quanto attivato di default prima che l’utente stesso potesse eventualmente accorgersene.
Da diverso tempo ormai Google vieta alle app presenti sul Play Store di tracciare gli utenti attraverso identificatori univoci, come lo sono gli indirizzi MAC e i codici IMEI. TikTok avrebbe così aggirato il divieto “ingannando” il sistema continuando a monitorare gli utenti.
Tutto tace – per il momento – dalla Casa Bianca, dove Trump si sta preparando a censurare definitivamente l’app estromettendola dal mercato americano: la deadline è stata fissata per metà settembre. TikTok, intanto, si è limitata a rilasciare uno stringato comunicato che dice:
“L’attuale versione di TikTok non raccoglie indirizzi MAC” che suona più come un’ammissione di colpa che come una prova di innocenza.
Questa notizia non mi sorprende molto, perché in diverse occasioni ho evidenziato i diversi problemi che emergono dalle diverse analisi effettuate sull’uso di Tik Tok. I risultati delle diverse indagini, condotte dagli esperti, hanno fatto scattare l’allarme in Europa al punto tale che è nata una task force dedicata dei garanti privacy Ue.
Per questo motivo, in Francia è nata con l’interessamento del Governo la campagna #Balancetontiktoker per segnalare i comportamenti inappropriati su TikTok, come la riproduzione di atti sessuali in video, hate speech, molestie e stalking, richieste di foto senza vestiti a ragazzi e ragazze pre-adolescenti da parte delle star del social.
Ancora dubbi per TikTok vengono segnalati da iniziative di alcuni governi, tra i quali quello Indiano, che tramite indicazione del ministero dell’elettronica e della tecnologia informatica ha fatto rimuovere l’app da Apple e Google Play Store, accusandola di favoreggiamento per lo scambio di contenuti pornografici e di essere un serio pericolo, non solo per i bambini, ma le pesanti accuse contro Tik Tok spaziano a livello globale, infatti restrizioni e divieti riguardano anche il Bangladesh e Indonesia.
A differenza degli altri social quali Facebook, Instagram, Snapchat che da sempre costituiscono una miniera infinita di dati personali, la piattaforma cinese presenta, molti, troppi lati oscuri nel florido mondo dell’app economy.
Ritengo importante e necessario che i genitori insegnino ai figli un uso consapevole di TikTok, come degli altri social, più che applicare divieti e impostazioni rigide che solitamente vengono aggirati con diversi escamotage. Formazione e informazione possono passare anche sulle piattaforme social, cercando di gestire il disequilibrio tra online e offline che si sta verificando e la spaccatura fra apparire, essere e identità digitale.