Tra poche settimane, si tornerà alle urne. Non solo per eleggere i deputati al Parlamento, ma anche per rinnovare i rappresentanti all’ARS, l’Assemblea Regionale Siciliana.
Un’occasione per parlare di tanti problemi che affliggono la nostra regione. A cominciare da quelli che riguardano il “sociale”. Tempi importanti che riguardano milioni di siciliani (tra cui molti minori) ma dei quali non si parla mai.
La Sicilia è la regione italiana con il maggior numero di minori scomparsi. Secondo la relazione periodica dell’Ufficio del Commissario Straordinario per le Persone Scomparse, solo nel primo semestre 2022, le persone scomparse in Sicilia sono state 2398. E di queste i tre quarti non sono stati ritrovate Trapani la provincia dove si sono registrate il maggior numero di denunce di scomparsa (oltre 700 in sei mesi!). La gran parte di questi “scomparsi” sono minori. Molti i problemi che riguardano i minorenni. I dati che emergono dal Rapporto CRC, presentato a novembre 2021, mostrano per la Sicilia, numeri peggiori alla media nazionale, in quasi tutti i settori. “A confermarlo – afferma l’on. Vincenzo Figuccia – sono i dati del rapporto CRC 2021 presentato a novembre scorso”. “La percentuale di persone di minore età in povertà relativa è del 28,5%, superiore di 8,1 punti rispetto alla media nazionale”. Addirittura alcuni dati non sono disponibili “La percentuale di minori che vive in abitazioni prive di alcuni servizi e con problemi strutturali è un dato non disponibile” per la Sicilia, denuncia Figuccia. C’è molto lavoro da fare per colmare il gap che riguarda i dati riguardanti i minori siciliani dagli altri. Sfogliando il rapporto citato dall’on. Figuccia non mancano le sorprese. In Sicilia, il tasso di affidamenti familiari è superiore rispetto alla media nazionale. E così il numero di bambini e adolescenti nei servizi residenziali per persone di minore età.
Problemi che richiederanno, nella prossima legislatura, uno sforzo non indifferente per essere risolti. E per cercare di colmare il gap che separa la Sicilia dall’Italia. Se non addirittura per far diventare la nostra regione una eccellenza nazionale. Sì perché alcuni problemi non riguardano solo la Sicilia, ma tutta Italia. Il tema dei “minori fuori famiglia” appare essere un argomento di cui nessuno. Tra i pochi a parlarne, ancora l’on. Vincenzo Figuccia. “Il problema dei minori fuori famiglia è una piaga da tantissimi anni”, ci ha detto. “Basti pensare che, a livello nazionale, gli ultimi dati ufficiali resi pubblici risalgono a dicembre 2019”. Tre anni di vuoto che potrebbero non significare non avere i dati, ma non essere riusciti a livello nazionale a coordinare i vari soggetti coinvolti nella gestione di questi data base e tirarne fuori uno unico.
“Di questo problema si parla solo in occasione di qualche scandalo” ci ha detto l’on. Figuccia (chiaro il riferimento ai casi di cui si è occupata la magistratura qualche anno fa), “per il resto è mancato un coordinamento che sarà compito degli eletti alle prossime elezioni garantire”. La Sicilia è la quinta regione italiana per percentuale di bambini e adolescenti in affidamento familiare a singoli, famiglie e parenti. Ma spesso manca il confronto con i dati nazionali. Dati nazionali che, come ha sottolineato Figuccia, potrebbero non essere rappresentativi della situazione attuale essendo “vecchi” di tre anni. E “già allora segnalavano criticità nascoste di cui nessuno parla mai”, sottolinea l’on. Figuccia candidato alle prossime elezioni regionali con il gruppo Prima l’Italia. Ad esempio, com’è possibile che il Ministero non conosca la durata della permanenza di quasi il 4% (3,8% per essere precisi) dei bambini e adolescenti in affidamento familiare? E come è possibile che il governo non conosca la destinazione del 3% dei bambini e degli adolescenti che hanno concluso l’affidamento familiare?
Si tratta di problemi che il nuovo Parlamento dovrà affrontare. Ma anche il gruppo di deputati all’Assemblea Regionale Siciliana. “Le elezioni regionali in Sicilia non sono di secondo piano” ha sottolineato Figuccia. “Anzi, daranno un risultato certo alla coalizione all’indomani del voto. Tant’è che subito dopo lo scrutinio non ci sono maggioranze da costituire poiché il presidente eletto si insedia immediatamente alla guida del governo. Ai partiti del centrodestra serve pertanto uno spirito unitario per garantire un governo alla Sicilia in una fase in cui questa area politica è nelle condizioni di vincere anche le elezioni per il rinnovo di Camera e Senato. Si affronti presto il dossier Sicilia e valgano le parole di Goethe quando diceva che La Sicilia è la chiave di tutto”.