La nuova età elisabettiana è finita!
L’orsetto Paddington e tutti gli inglesi, ma in verità un po’ tutti in tutto il mondo, piangono Elisabetta II, l’ultima grande regina d’Inghilterra, una donna che ha saputo dimostrare quella straordinaria capacità comunicativa con la quale si segna e si scrive la storia dell’umanità. Quest’ultima grande sovrana inglese certamente passerà alla storia perché ha avuto quel temperamento che poche altre regine del passato britannico hanno avuto: l’indomabile Elisabetta I che, nel ‘500, ha segnato l’età elisabettiana; la regina Anna, prima sovrana del nuovo Regno d’Inghilterra nel ‘700, e la regina Vittoria che, nell’800, ha segnato l’età vittoriana. Elisabetta II ha vissuto una vita lunga, non sempre facile, ma completamente al servizio dei suoi sudditi e delle istituzioni; il senso del dovere da regina l’ha sentito profondamente e ha portato con estrema maestria una corona che, si sa, “non è una cosa comoda” e pesa veramente molto in tutti i sensi.
Il 6 febbraio 1952 succedeva al padre, il re Giorgio VI, sul trono inglese e solo quattro anni prima, nel 1947, quando aveva 21 anni, Elisabetta pronunciò quel discorso che è rimasto nella storia: “Io dichiaro davanti a voi tutti che tutta la mia vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata a vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale di cui siamo tutti parte”. Nel giugno del 1953 venne incoronata regina di un “eterno regno”, come detto nella formula dell’incoronazione, e da quel giorno sono passati più di 70 anni, ma solo ora, a 96 anni, quando ormai il sole tramontava nella sua vita, lasciando spazio alle stelle nel buio della notte, Elisabetta ha sentito il bisogno di riposarsi un po’, tuttavia in tutti questi anni non ha mai pensato, nemmeno per un attimo, di abdicare. Quel voto di servire il popolo l’ha osservato fino alla fine, fino al letto di morte, fino al termine della sua esistenza in questo universo, fino al suo ultimo sospiro, fino all’annuncio prestabilito decenni fa: “London bridge is down”. Elisabetta II ha stretto la mano a 5 papi; 13 presidenti americani e 15 ministri inglesi; l’ultima ministra, Liz Truss, è stata ricevuta nelle stanze del castello per il cosiddetto “bacio delle mani” solo due giorni prima che la regina si spegnesse. Sua Maestà la regina è morta e in una manciata di minuti la notizia del funesto evento ha fatto il giro del pianeta. Tutti hanno saputo: i governi; i ministri; la Chiesa; gli Stati membri del Commonwealth delle Nazioni che fanno capo alla regina; le televisioni; i quotidiani; internet; i social; il mondo intero. Dato il via all’Operazione Unicorno, che ha portato il corpo della regina a Londra, sono state abbassate a mezz’asta le bandiere su Buckingham Palace; su molti altri castelli e palazzi reali e sui palazzi del governo inglese; nel frattempo Londra si organizza per i funerali che si terranno nell’antica abbazia di Westminster il 19 settembre.
Nella lista dei sovrani che hanno regnato più a lungo, con 70 anni e 214 giorni di regno (1952-2022), Elisabetta è seconda solo al re Luigi XIV di Francia – il Re Sole – che regnò per 72 anni e 110 giorni (1643-1715), ed è seguita dal re Rama X che sedette sul trono della Thailandia per 70 anni e 126 giorni (1946-2016). D’altra parte, in ordine di durata di regno dei monarchi inglesi, Elisabetta occupa il primo posto, mentre dopo di lei troviamo la regina Vittoria che ha regnato per 63 anni e 216 giorni (1837-1901).
Sua Maestà Elisabetta II d’Inghilterra si è addormentata per sempre l’8 settembre 2022 intorno alle ore 19:30 dell’orologio italiano nelle camere reali del castello di Balmoral, in Scozia – adorata tenuta di caccia della famiglia reale – in cui la regina si trovava durante uno dei periodi più sconvolgenti del suo regno che vide come sfortunata protagonista la principessa Diana nel 1997. Al suo capezzale sono accorsi tutti – in primis i figli e i nipoti – mentre i sudditi sono piombati in una tristezza interminabile.
Sotto il suo lunghissimo regno sono nate e morte generazioni di esseri umani; si è sviluppata la tecnologia; l’uomo è andato nello Spazio; è cambiata a più riprese la faccia della società; sono mutati i valori sociali, i modi di vedere e concepire la realtà; i processi politici si sono susseguiti sconvolgendo, rivoluzionano, migliorando, peggiorando i periodi storici vissuti; sono accadute cose orribili nel mondo che la storia certamente ha registrato; si sono verificati momenti di pace e di profondo odio. Elisabetta – testimone viva di una storia che ci appartiene – ha lasciato un mondo che forse non riconosceva più; un mondo lontano dai suoi valori, dalle sue idee; un mondo ben diverso da quello in cui era venuta al mondo, in cui era crescita ed era stata istruita, in cui le promesse fatte venivano mantenute sempre e ad ogni costo.
Più di quattro secoli fa la sua omonima, Elisabetta I, altra indimenticabile regina, chiuse per sempre gli occhi a questo mondo; ora bisognerebbe chiedersi quanti secoli ancora l’Inghilterra dovrà aspettare per avere un regno degno di Elisabetta II che – graziosa con i sono tailleur color pastello, i suoi foulard annodati sotto al mento e i suoi cappelli – ha saputo vestire più di tutti l’abito della regalità. Mai è servito vedere la corona sulla sua testa per distinguerla perché, nonostante venne al mondo destinata ad essere solo una principessa, la dignità di regina era già dentro il suo DNA e proprio per questo il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e i reami del Commonwealth si apprestano ad entrare in un periodo assai difficile. Re Carlo III sarà all’altezza del trono di sua madre? La storia lo giudicherà. Quello che è sicuro è che sarà veramente impossibile scordare l’amata Elisabetta II d’Inghilterra, definita in queste ore con vari appellativi: Regina dei cuori; Regina Guerriera; Regina Forte; Regina Solida; Regina Costante; Elisabetta la Grande; Regina Monumentale; Regina Rock; Regina Infinita.
La sua morte lascia assai sorpresi perché è stata una donna così imponente che ha completamente plasmato i tempi, guadagnandosi l’immortalità, e ognuno di noi l’ha sentita inevitabilmente parte della propria esistenza. Proprio per questo Elisabetta che muore è un pensiero che produce profonda tristezza e ci destabilizza. Nella sua ultima foto, scattata pochissime ore prima di abbandonarsi al sonno eterno, la si vede sorridente, serena, pacata dando senso a una famosa frase del Genio italiano: “Come una giornata spesa bene dà lieto dormire; una vita ben vissuta dà lieto morire”. Nel discorso del 5 aprile 2020 alla nazione, durante il primo lockdown per il Covid-19, Elisabetta II disse: “Mentre potremmo avere ancora molto da sopportare, torneranno giorni migliori: saremo di nuovo con i nostri amici; saremo di nuovo con le nostre famiglie; ci rincontreremo” e a noi piace pensare che, dopo gli ossequi regali di tutti i monarchi inglesi incoronati prima di lei, Elisabetta si sia ricongiunta con il suo adorato padre, con la Regina madre, con sua sorella – la principessa Margaret – con Lady D. e con il suo tanto amato principe Filippo.
La regina è morta. God save the king!