La famiglia Madrigal vive serenamente in un villaggio sulle montagne colombiane. Dotati di poteri straordinari, i membri hanno una sorellina Mirabel sprovvista di qualsiasi abilità stupefacente. La ragazzina compensa le sue mancanze con disponibilità e buon cuore verso tutti. Dotata di due occhialoni da nerd, è a sua insaputa un punto di riferimento per l’intera comunità. Quando un pericolo minaccerà il quieto vivere del paesino Mirabel si incamminerà per svelare il mistero che potrebbe mettere a repentaglio la serenità di tutti.
Encanto è il trentasettesimo film Disney che arriva nelle sale. Essenzialmente giocato come viaggio di formazione il musical riflette sulle qualità invisibili che ogni persona porta in dote. Diversamente dalle altre eroine Disney Mirabel è una perdente di successo e il suo animo gentile è la forza più importante per il piccolo mondo di cui fa parte. Con il passare degli anni la formula dei prodotti animati è cambiata proiettando le storie nel vissuto comune e dichiarando una normalità in cui potersi identificare.
In Encanto i temi sono l’inclusione e l’attenzione. Quello che esiste dietro il visibile può essere altrettanto straordinario. I grossi occhiali della protagonista sono una metafora di profondità cui il cervello non sempre è abituato. La formula è medesima, canzoni e ironia ma questa volta si aggiunge una dose di mistery che rende Encanto il perfetto prodotto per bambini. Lontani dalla Pixar i Disney copiano solo in parte i temi psicologici classici per i creatori di Up.
Il pubblico di riferimento di un prodotto simile rimane ancora in quella fascia di età, dove le frustrazioni sono nubi in attesa di diradarsi. Il tema della famiglia è affrontato in maniera interessante dando ad aspettative e tradizioni un valore quasi assoluto ma dimostrando anche che non sempre l’indifferenza è mancanza di considerazione. Ogni carattere ha peculiarità in attesa di palesarsi che sono parte dell’unione stessa.