Il regista britannico Andrew Haig adatta con il suo stile il romanzo omonimo del giapponese Taichi Yamada, già portato sul grande schermo da Nobuhiko Obayasi con il titolo The Discarnates (1988), pubblicato in Italia da Editrice Nord. Haig è autore dichiaratamente gay, nelle sue opere si occupa quasi sempre di tematiche legate al mondo omosessuale e anche questo film è dedicato a sviscerare il rapporto genitori – figli in caso di coming out, oltre a raccontare una storia d’amore tra due persone che s’incontrano per caso. Una sceneggiatura scritta benissimo dal regista, che segue la grande letteratura di Yamada confezionando un prodotto a metà strada tra il cinema fantastico e il dramma sentimentale. Adam (Scott) è uno sceneggiatore in crisi che sta tentando di scrivere la storia dei suoi genitori quando incontra Harry (Mescal) nel condominio in cui vive e se ne innamora. Adam compie diversi viaggi (onirici o reali non è dato sapere) per rivedere la casa dell’infanzia dove viveva con i genitori, morti in un incidente d’auto quando lui aveva solo 12 anni. La parte fantastica sta tutta nell’incontro con padre e madre, che sembrano vivere ancora nella vecchia casa, accolgono il figlio, chiedono notizie, ascoltano la sua storia e vengono resi partecipi della sua omosessualità. Una storia d’amore e morte, un racconto di fantasmi e sogni, incubi malati, ricordi che aprono ferite mai lenite, fino a uno sconvolgente finale dove sogno e realtà si confondono in un piano quasi soprannaturale. Haig è bravissimo a imbastire una sceneggiatura teatrale fatta di dialoghi intensi e commoventi, con una fotografia scura e un montaggio compassato, il tutto accompagnato da una struggente colonna sonora a base di pezzi rock anni Ottanta. Ambientazione spettrale in una Londra periferica dove i protagonisti vivono in un gigantesco palazzone quasi disabitato, una sorta di residence edificato alle porte della grande città. Quattro attori – Bell e Foy sono il padre e la madre di Adam – molto ispirati e ben diretti, danno vita a una storia drammatica che commuove e fa pensare, provocando immedesimazione tra narrazione e spettatore. Non è poco, sulle orme de Il posto delle fragole (sempre presente in storie simili) e Ultimo tango a Parigi versione gay, ma con un tocco di assoluta originalità fantastica. Un film da vedere, senza mezzi termini, la poesia che incontra le immagini.
Regia: Andrew Haigh. Soggetto: liberamente ispirato al romanzo omonimo di Taichi Yamada. Sceneggiatura: Andrew Haig. Fotografia: Jamie D. Ramsay. Montaggio: Jonathan Alberts. Musiche: Emilie Levienaise-Farrouch. Scenografia: Sarah Finlay. Titolo Originale: All Of Us Strangers. Lingua Originale: Inglese. Paesi di Produzione: Regno Unito, USA, 2023. Durata: 105’. Genere: Fantastico, Drammatico, Sentimentale. Produttori: Graham Broadbent, Peter Czernin, Sarah Harvey. Case di Produzione: Film4 Productions, TSG Entertainment, Blueprint Pictures. Distribuzione (Italia): Searchlight Pictures. Interpreti: Andrew Scott (Adam), Paul Mescal (Harry), Jamie Bell (padre di Adam), Claire Foy (madre di Adam).