Appuntamento con la Storia nei giorni scorsi nel salone della Sezione Alpini di Asti, gli amanti di Storia patria e gli Alpini hanno incontrato l’autore del libro “Il Monumento alla Batteria Masotto e alle Batterie siciliane” il giornalista siciliano Domenico Interdonato. Il libro è stato scritto assieme al prof. Vincenzo Caruso, attuale assessore al Turismo e cultura del Comune di Messina, edito dalla casa editrice EDAS di Messina, collana “Lo Stretto di Messina nella Storia militare”. Il volume è stato realizzato su idea dell’Ufficio Storico dell’ANA Associazione Nazionale Alpini e stampato sotto l’egida della Sezione Alpini Sicilia.
L’evento si è svolto alla presenza, del presidente Fabrizio Pighin, del Consiglio direttivo sezionale, di Alpini appartenenti ai vari Gruppi della provincia e con alcuni ospiti. I lavori sono iniziati con la presentazione dell’autore Interdonato, da parte del presidente Pighin, il quale gli ha passato la parola per ascoltare il racconto di una pagina di storia nazionale di fine XIX secolo, riguardante il monumento dedicato al capitano Umberto Masotto, medaglia d’Oro al Valor Militare e agli artiglieri delle Batterie siciliane, caduti eroicamente ad Adua il 1° marzo del 1896.
Il monumento nacque su proposta di un comitato presieduto dall’on. Nicola Fulci, che si fece promotore presso il governo e dalla forte volontà popolare, che in poco tempo riuscì, con sottoscrizioni, donazioni ed eventi organizzati allo scopo di recuperare la cifra occorrente alla sua realizzazione. Il comitato riuscì ad inaugurare il 20 settembre 1899, alla presenza di S.A.R. il Duca d’Aosta, il primo monumento in Italia realizzato con donazioni e non con fondi pubblici. Il grande coinvolgimento popolare nacque subito dopo la pesante sconfitta, che malgrado tutto non riuscì a macchiare l’eroismo dei primi Artiglieri da Montagna del Regio Esercito. Lo storico monumento ancora oggi è sito sul lungomare della città dello Stretto, luogo di partenza delle truppe per la missione nel Corno d’Africa.
Nel suo intervento Interdonato ha voluto evidenziare l’importanza del ricordo: “noi abbiamo due importanti compiti, il primo è quello di custodire le ‘sentinelle della memoria’, elementi educativi di contesti storici e di grandi tragedie, che hanno interessato la storia. Ogni evento celebrativo deve diventare l’occasione di educare al valore universale della pace in modo meno astratto e più consapevole. Il secondo compito è quello di saper cogliere in ogni celebrazione, l’opportunità di non dimenticare, per dare alla Storia il giusto valore educativo”. Tante le domande rivolte a Interdonato a fine relazione, che hanno dato valore e approfondito i diversi aspetti del suo intervento.
“Questo evento culturale è stato per me entusiasmante, ho percepito un’attenzione particolare da parte di tutti” – ha detto il presidente Pighin, che ha concluso – il merito è stato del nostro ospite Interdonato, che ha avuto la capacità di coinvolge per la sua cultura, diretta, piacevole e ricca di interessanti aneddoti”. A fine serata anche il consigliere sezionale Silvano Satriano si è unito ai ringraziamenti e ai saluti che hanno concluso i lavori.