“Fortapàsc”, la storia del giovane e intraprendente giornalista Giancarlo Siani

Articolo di Gordiano Lupi

Un film molto premiato che si aggiudica alcune nomination al David di Donatello 2010, ai Nastri d’Argento 2009, al Globo d’oro 2010; vince il Globo d’oro 2010 per la Miglior Regia, il Ciak d’oro 2009 per fotografia, colonna sonora e manifesto, il Premio Amidei per la sceneggiatura e l’Invisible Film Festival 2009 come miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista (DE Rienzo) e non protagonisti (Mahieux e Gallo). Incassi non stratosferici, ma buoni, visto il periodo: 703.000 euro. Film dedicato da Marco Risi alla memoria del padre Dino, scomparso pochi giorni dopo l’inizio delle riprese, interrotte per i funerali. Fortapàsc è pellicola d’autore nel senso più alto del termine, di grande impegno civile, perché narra una triste vicenda di camorra culminata con l’esecuzione del giovane e intraprendente giornalista Giancarlo Siani, scomodo per la criminalità che tiene in scacco Torre Annunziata. Siani è un giornalista di cronaca nera, un giorno comincia a indagare sui collegamenti tra camorra e potere politico, scoprendo un giro di appalti truccati e le connivenze dell’amministrazione con la criminalità. Nonostante le minacce più o meno esplicite, continua la sua inchiesta, anche dopo essere stato trasferito a Napoli dove dovrebbe occuparsi solo di scioperi e manifestazioni studentesche. I suoi articoli che escono su IlMattino contribuiscono a far condannare un sindaco corrotto e irritano i boss della camorra che ne decretano la condanna a morte, eseguita da due sicari, il 23 settembre 1986, nei pressi della sua abitazione, quando Sianiaveva solo 26 anni. Il film è introdotto da un lungo piano sequenza sulla città di Napoli che termina sul giornalista a bordo della sua auto, narrato come un lungo flashback, partendo dal giorno della morte di Siani e ripercorrendo a ritroso le vicende. Il regista mette in evidenza con grande tecnica da cinema noir (alla Fernando di Leo) le guerre di camorra, la strage del circolo pescatori, i regolamenti di conti tra clan e il degrado delle periferie napoletane. Colonna sonora stupenda realizzata da Franco Piersanti, composta anche da molti pezzi d’epoca, introdotta e conclusa da Ogni volta di Vasco Rossi, visto che il giorno in cui Sianiè morto il cantautore si esibiva a Napoli e il giornalista avrebbe voluto assistere al concerto. Molta musica napoletana melodica – anche il popolare Pop corn e patatine di Nino D’Angelo – pezzi classici e citazioni di Pino Daniele che dispensano colore partenopeo. Risi si conferma ottimo regista, più portato al drammatico e al sociale che alla commedia (a differenza del padre), girando un lavoro in sintonia e in diretta continuazione con i precedenti Soldati (1987), Mery per sempre (1989), Ragazzi fuori (1990) e Il muro di gomma (1991). Solo episodiche le sue (pur buone) commedie come Vado a vivere da solo (1982) e il recente Natale a 5 stelle (2018), perché la vera cifra stilistica di Marco Risi va ricercata nell’impegno sociale e nel cinema di denuncia. Interpreti all’altezza, con una particolare menzione per Libero De Rienzo – credibile protagonista – e per Ennio Fantastichini, sindaco corrotto immerso del malaffare camorristico, così come pare sotto utilizzato il bravo Renato Carpentieri. Bella e solare la diligente Valentina Lodovini. Fotografia magistrale di Marco Onorato che riproduce una Napoli notturna, livida e spettrale, immortalata nei lungomare periferici, tra spiagge cosparse di rifiuti e quartieri decadenti di Torre Annunziata. Montaggio da cinema noir, senza tempi morti, come se fosse un camorra – movie anni Ottanta invece che cinema verità contemporaneo, deciso e coinvolgente nella riproduzione fedele di una scomoda realtà. Tecnica di regia sopraffina che spazia dal piano sequenza alle inquietanti soggettive per passare a convulse riprese con la macchina a mano che rendono realistici scontri a fuoco, inseguimenti e momenti ad alta tensione. Alcune parti sono molto evocative, come il comizio del sindaco spazzato via dal vento e dalla pioggia, seguito dalla considerazione del giornalista che l’acqua pulisce tutto, ma a Torre subito si trasforma in fango. Risi presta attenzione anche ai problemi sociali del quotidiano rappresentati da Rico (Riondino), l’amico del giornalista che cade ripetutamente nel dramma della droga e non riesce a venirne fuori. Un film importante che ai nostri fini dobbiamo citare soltanto perché la musica di Nino D’Angelo –Pop corn e patatine, una delle sue canzoni più popolari – viene usata per contribuire a creare un’atmosfera neomelodica tipica della città partenopea e utile a far immedesimare lo spettatore con i protagonisti e a far vivere con partecipazione i momenti salienti della storia.

Regia: Marco Risi. Soggetto e Sceneggiatura: Jim Carrington, Andrea Purgatori, Marco Risi, Maurizio Cerino (collaborazione). Fotografia: Marco Onorato. Montaggio: Clelio Benevento. Aiuto Regista: Dino Giarrusso. Suono: Massimo Simonetti. Scenografia: Sonia Peng. Costumi: Ortensia De Francesco. Musica: Franco Piersanti. Edizioni Musicali: Edizioni Emergency Music Italy. Canzoni contenute nella colonna sonora: Ogni volta (Vasco Rossi), La torre di Babele (Edoardo Bennato), Tu can nunchiagne (Bovio – De Curtis, canta Ciro Capano), Pe’ sempre (De Rosa – Orabona, canta Ciro Capano), O bene mio (Correale – Bonavolta, canta Ciro Capano), Napulee’ (Pino Daniele), Jesce sole (R. De Simone), Centro di gravità permanente (Battiato – Pio), Pop Corn e patatine (Chiaravalle – D’Angelo – Lanza, canta Nino D’Angelo), Casanova ’70 (Barrucci – Iannuzzi- Marsiglia – Aterrano, esegue Antonio Buonomo), Dicintencellovuje (Fusco – Falvo, esegue Mario Abbate), O ritratto ’e Nanninella (Viscione – Scarfò, esegue Antonio Buonomo), Notturno dal Quartetto n. 2 in Re maggiore (A. Borodin, esegue Quartetto Pessoa), Quannochiove (Pino Daniele), River runsdeep (J. J. Cale), Scumbinata (Mammoliti – Mambelli – Di Carlo – Poggiani), Noi ragazzi di oggi (Cutugno, Minellono, canta Luis Miguel). Operatore alla Macchina: Andrea Leganani. Steadycam: Roberto De Franceschi. Fotografo di scena: Fabrizio Di Giulio. Effetti Speciali: Roberto Ricci. Produttore Delegato: Gaetano Daniele. Produttore Esecutivo: Gianfranco De Rosa. Case di Produzione: Bibi Film, Rai Cinema, Minerva Fiction Group (Film realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il Cinema). Esterni: Ponza, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Ercolano, Torre Annunziata, Castel Volturno, Portici. Interni: Cinecittà, Il Mattino (redazione di Napoli), Canale 21 (studi). Interpreti: Libero De Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Ennio Fantastichini, Renato Carpentieri, Gianfelice Imparato, Marcello Mazzarella, Daniele Pecci, Duccio Camerini, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Gianfranco Gallo, Antonio Buonomo, Roberto Calabrese, Raffaele Vassallo, Kiung Mi Lee, Mimmo Mignemi, Nadia Carlomagno, Salvatore Striano.

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