“Fuochi di Lisbona”, un romanzo su Pessoa e il suo rapporto con Ophelia

Articolo di Gordiano Lupi

Un romanzo su Pessoa e il suo rapporto con Ophelia, un’indagine che non ha preso forma di saggio ma di racconto e che ha impegnato per diversi anni Paolo Ruffilli, sulle tracce del suo amato scrittore per le strade di Lisbona. E l’autore s’innamora dell’oggetto del suo studio, al punto che non riesce a pubblicarlo, lo modifica e lo corregge per molto tempo. Antonio Tabucchi legge la prima stesura, dà un giudizio positivo, ma Ruffilli è scettico e ci lavora ancora, racconta la sua Lisbona come se fosse una donna accogliente e calda. Lisbona stava lì sdraiata come una donna sul bagnasciuga, abbandonata al sole del tramonto. Con le sue cosce appena un po’ dischiuse, a far entrare l’acqua del mare dentro la foce. Aveva seni e glutei e tutte le altre morbidezze femminili. Il suo era il ventre di una madre partoriente, ma con i segni addosso del piacere. Una certezza, oltre la forza dei sogni e l’assillo del puro desiderio che ritorna. Il poeta che scrive narrativa sceglie con cura le parole, il testo finisce per acquisire una musicalità intrinseca, un andamento dolente e cadenzato, come un canto gitano. Fuochi di Lisbona è un romanzo arricchito da citazioni tratte da Pessoa, tradotte dall’autore, lettere originali tra Fernando e Ophélia, versi di Hélder, canzoni di Amália Rodrigues. Ruffilli dice la sua opinione sul rapporto tra i due amanti, partendo dalle carte e dai luoghi della città dove si consuma un grande amore, sceglie il romanzo per poter colmare i vuoti delle scarne fonti storiche, per essere libero d’inventare, quando è il caso. La scusa narrativa è un convegno su Pessoa, nel frattempo lo scrittore vaga per Lisbona e indaga la storia dei due amanti perduti, vuol capire perché – nonostante un grande amore – abbiano finito per lasciarsi. Immedesimazione tra soggetto narrante e oggetto della narrazione che si fa romanzo, con lo scrittore innamorato perso sin dal primo incontro di una donna chiamata metaforicamente Vita. Ruffilli scopre Lisbona grazie al suo amico Henrique, una città femminile, ebbra di sapori e di umori, una città che incanta e che spinge alla scoperta dell’ignoto, soprattutto che innamora e fa innamorare. Scoprire l’amore mentre si indaga su un antico amore, innamorarsi mentre si partecipa a un congresso e si recitano prolusioni in veste di racconto, viaggiare negli universi di un uomo e di una donna per capire il senso di un sentimento. Fuochi di Lisbona è un romanzo che contamina altri generi narrativi, musicale come una canzone, scritto come una lunghissima opera poetica. Un omaggio a Fernando Pessoa, grande passione letteraria di Paolo Ruffilli, uno dei nostri migliori scrittori contemporanei. Tra le opere irrinunciabili dello stesso autore le raccolte poetiche Piccola colazione (Garzanti, 1987) e Le cose del mondo (Mondadori, 2020)

Related Articles