Gabriele Galloni, l’autore emergente della nuova generazione, morto a soli 25 anni

Articolo di Gordiano Lupi

Gabriele Galloni non è più tra noi, nato a Roma nel 1995, scomparso il 20 settembre 2020, a soli 25 anni, era ritenuto un autore emergente della nuova generazione. Il 10 dicembre a Roma, Teatro San Raffaele, via di San Raffaele, ore 17, sarà presentata la raccolta postuma di lavori adolescenziali La luna sulle case popolari. Interverranno Roberto Renna e Antonio Veneziani. Ho letto di Galloni solo L’estate del mondo (Marco Saya, 2019, euro 12, pagine 85), pubblicato nella collana diretta da Antonio Bux (Sottotraccia numero 11) e confermo il giudizio positivo. Galloni debutta con una trilogia composta dalle raccolte Slittamenti, In che luce cadranno e Creatura breve, imponendosi all’attenzione della critica per il tono crepuscolare e per un verso scarno, ma rigoroso per metrica e musicalità. L’estate del mondo è ritenuto il suo lavoro più maturo – come scrive Antonio Bux – per la felice fusione tra elegia e canto piano, con l’estate che diventa simbolo della vanità del tutto, mentre in primo piano stanno la caducità delle cose, del tempo, della vita, del mondo stesso. Galloni ci fa partecipi senza alcun distacco delle sue emozioni e comunica al lettore i suoi sogni, il suo modo di vivere una vita così fragile e incerta. La raccolta è suddivisa in tre sillogi unitarie, quasi tre capitoli di una stessa storia, che non si differenziano per contenuto, forma e temi: L’estate del mondo, Vista spiaggia, Conclusione della passeggiata. Il poeta vuole segnare una distinzione grafica usando il corsivo per le seconda sezione. Le composizioni sono tutte molto brevi, scarne, di facile comprensione, ci portano in un paesaggio marino alla periferia di Roma, molto pasoliniano, ci inducono a pensare al senso di una caduca esistenza tra luna, cielo e scheletrici pini marittimi. Una passeggiata sulla spiaggia, come un rapido susseguirsi di giorni che sfuggono di mano, questo pare il senso delle pennellaste liriche di Galloni. Leggiamo qualche poesia tratta da L’estate del mondo.

***

Nel parcheggio del centro commerciale
mi parlasti di certi
giorni d’isole; giorni dall’uguale
passo dal mare misurati interi.
Mi raccontasti poi di come aperti
all’onda i cieli aprissero sentieri
mai apparsi prima, neanche agli occhi esperti
dei residenti che alla roccia e al sale
erano familiari.

(pagina 7)

***

Luna di luglio: dalla tua finestra
scoperta di sfuggita sopra il mare.

Per poco, ma l’abbiamo fatta nostra
pensando fosse un fondo di bicchiere.

Luna di mare, ciotole di legno
in fila tutte lungo il davanzale.

Il cielo non si asciuga – intanto
la marea sale.

(pagina 12)

***
Abbiamo superato Fiumicino
e tu hai fatto, ricordo, una battuta
su tutto ciò che era passato in questa
vita senza per noi lasciare traccia.

E poi hai indicato il fumo che saliva
dal mare. Tutte le strade erano bloccate
e noi già pensavamo ad altro; a quello
che tutti quanti pensano d’estate.

(pagina 27)

****

Il mare non ci apparve che al mattino;
lungamente cercato
tra la tastiera del letto e il cuscino;
nello spazio tra il materasso e il muro.

(pagina 28)

***

Sarò per te un bambino. Uno di quelli senza
storia che hai già incontrato sulle spiagge
della tua infanzia, un veloce compagno
di gioco. Il tempo di una
buca, di un sacrificio d’acqua; il tempo
di un castello che il vento e l’onda abbattono.

Ricorderemo. Non è stato il nostro
tempo. Che cosa importa: abbiamo ancora
mani per intrecciare fili d’erba
secchi o per implorare, da ubriachi,
che il vento asciughi una ad una le stesse
appena emerse dal mare; siamo giovani
e due corpi portiamo ancora simili.

(pagina 53, da Conclusione della passeggiata)

Gabriele Galloni è nato a Roma nel 1995, dove è morto nel 2020. Ha pubblicato quattro raccolte di poesie: Slittamenti (con una nota di Antonio Veneziani, Augh Edizioni, Roma, 2017), In che luce cadranno (con una nota di Antonio Bux, RPlibri, San Giorgio del Sannio, 2018), Creatura breve (Edizioni Ensemble, Roma, 2018), L’estate del mondo (Marco Saya Edizioni, Milano, 2019) e una raccolta di racconti brevi: Sonno giapponese (Edizioni Italic Pequod, Ancona, 2019). Suoi testi sono apparsi su alcune riviste letterarie. Postume sono uscite le raccolte Bestiario dei giorni di festa (Ensemble, 2021) e La luna sulle case popolari (Chipiuneart Edizioni, 2021). Ha diretto Inverso, giornale di poesia.

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