“Generazione Low Cost”, un film realistico, persino verista e naturalista

Articolo di Gordiano Lupi

Un film on the road, anche se sarebbe meglio dire on the fly, perché si svolge quasi tutto in viaggio, ma da un aeroporto all’altro, da Lanzarote a Dubai, passando per Milano e Barcellona, girato con grande spiegamento di mezzi per raccontare uno spaccato di vita suggestivo e realistico. Cassandra è una ragazza di 26 anni, assistente di volo per una piccola compagnia low cost con sede a Lanzarote, che punta tutto sul risparmio e sulle vendite dei servizi supplementari (bagagli, commercio di prodotti, bibite e pranzi). Cassandra sta fuggendo da qualcosa, forse da se stessa e dal ricordo della madre morta in un incidente stradale, perché è sempre disponibile per nuovi incarichi in giro per il mondo, pur di non tornare a casa dove vivono il padre e la sorella. La compagnia per cui lavora la sospende dal servizio per una mancanza veniale compiuta a fin di bene, per questo motivo decide di rientrare in famiglia, nei luoghi dell’infanzia, che aveva abbandonato per inseguire la sua idea di libertà. Il finale è aperto, anche se la ragazza vola a Dubai per sostenere un colloquio di lavoro per un’altra compagnia, quindi per riprendere la vita avventurosa e priva di legami che aveva iniziato. Primo lungometraggio per Julie Lecoustre e Emmanuel Marre, che uniscono le forze per realizzare un’opera compiuta e interessante, ricca di piani sequenza e di riprese originali, di lunghe pause riflessive e di empatia con il pubblico, fotografata benissimo e montata ai ritmi giusti, accompagnata da una colonna sonora suadente ed evocativa. Un film che è la diretta continuazione di una collaborazione cominciata con un precedente medio metraggio per affrontare la tematica del dolore, la metabolizzazione di una perdita, ma anche la descrizione approfondita del modo di vivere di una generazione priva di sogni importanti, che preferisce l’avventura di una notte all’idea di un rapporto continuativo, al vecchio stereotipo della famiglia. Produzione Franco – Belga, girata per i numerosi interni di volo su apparecchi Air France, che ci fa conoscere molti luoghi del mondo, da Bruxelles alla periferia di Barcellona, tra discoteche dove impera lo sballo e incontri occasionali per sconfiggere la noia. Alcune sequenze indimenticabili sono recitate dalla bravissima Adèle Exarchopoulos, espressiva al punto di non aver bisogno di parole per caratterizzare una ragazza addolorata e inquieta, che si sforza di metabolizzare la sofferenza per la prematura scomparsa della madre. Film realistico, persino verista e naturalista, girato con il suono in presa diretta, uno spaccato di vita intenso e malinconico, intriso di toni languidi e nostalgici. Ah, se anche in Italia fossimo ancora capaci di girare simili pellicole! Presentato con successo a Cannes per la Settimana della Critica. Se amate il cinema d’autore non lo dovete perdere.

Regia: Julie Lecoustre e Emmanuel Marre. Soggetto e Sceneggiatura: Julie Lecoustre, Mariette Desert, Emmanuel Marre. Montaggio: Nicolas Rumple.  Produttori: Tanguy Dekeysr, Franҫois-Pierre Claver, Alex Verbaere, Benoit Roland, David Claikens, Philippe Logie. Durata: 110’. Genere: Drammatico. Paese di Produzione: Francia, Belgio, 2021. Data di sucita: 12 maggio 2022. Distribuzione: I Wonders Pictures. Interpreti: Adèle Exarchopoulos (Cassandra), Alexandre Perrier (Jean), Mara Taquin (Melissa), Jonathon Sawdon, Jean-Benoit Ugeux, Julie Sokolowski. Titolo originale: Rien a foutre.

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