Sergio Corbucci (Roma, 1927 – 1990), dirige un numero incalcolabile di pellicole, spaziando tra i generi più popolari del cinema italiano, soffermandosi soprattutto sulla commedia. Giallo napoletano (1979) è un giallo-rosa grottesco che a tratti diventa black-comedy, interpretato da Marcello Mastroianni, Ornella Muti, Renato Pozzetto, Michel Piccoli, Zeudi Araya e Peppino De Filippo. Memorabile come ultimo lavoro di Peppino De Filippo, che muore un anno dopo la fine delle riprese (27 gennaio 1980). Raffaele Capece (Mastroianni) è un suonatore ambulante di mandolino affetto da zoppia causata da poliomelite infantile, deve lavorare molto per pagare i debiti di gioco del padre (De Filippo), ma a un certo punto si trova coinvolto in un giro di delitti. Non è un film fondamentale tra i lavori di Corbucci, nonostante il grande cast, caratterizzato dalla presenza di due bellezze femminili come Ornella Muti e Zeudi Araya. Sergio Corbucci gira Giallo napoletano subito dopo La mazzetta (1978), sceneggiato partendo dal romanzo omonimo di Attilio Veraldi, pure dotato di un buon cast: Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Paolo Stoppa, Marisa Merlini, Marisa Laurito e Imma Piro. Il giallo comico non è il genere ideale per Corbucci, anche qui molti bozzetti napoletani, il solito elogio dell’arte di arrangiarsi e un intreccio abbastanza confuso. Per tornare a Giallo napoletano tra le cose migliori l’interpretazione di Marcello Mastroianni nei panni del suonatore di mandolino coinvolto suo malgrado in una serie di omicidi e ricatti. Non dimentichiamo Renato Pozzetto, grottesco commissario milanese trasferito a Napoli che tiene la statuetta del duomo sulla scrivania e scambia divertenti battute con Mastroianni. Ornella Muti e Zeudi Araya non sono ben utilizzate – soprattutto la prima che ha doti di attrice interessanti – in un film che le prevede solo in funzione decorativa. Ricordiamo la modella francese Capucine nei panni di suor Angela, inquadrata davvero poche volte. Bravissimo Peppino De Filippo che a un certo punto cita Natale in casa Cupiello del fratello Eduardo (Nun me piace ’o presepe) e si mette a elencare le statuette che compongono la natività. Tutta la storia è ambientata nel mondo della musica, tra i ricordi di guerra e un’eredità contesa che sarà oggetto di un colpo di scena. Michel Piccoli è un altro grande attore, impersona il direttore d’orchestra Victor Navarro, vero e proprio idolo di Raffaele Capece. Le sequenze per le quali Giallo napoletano merita ancora la visione sono gli inseguimenti e le parti acrobatiche alla guida di un’auto d’epoca lanciata a tutta velocità per i vicoli di Napoli che termina la sua corsa in un supermercato. Commistione di generi allo stato puro, con il giallo comico che frequenta le strade del poliziottesco, creando grandi momenti artigianali di puro cinema d’azione. Altre parti in cui Corbucci mostra tutta la sua bravura dietro la macchina da presa vedono Mastroianni penzolare da un terrazzo sotto la minaccia di esser lasciato cadere se non si deciderà a parlare. Un film girato tra Napoli e Roma, fotografato con perizia da Luigi Kuveiller, ricco di inquadrature che mostrano la vera vita della città partenopea, ma i difetti sono tutti in una sceneggiatura confusa e sfilacciata. Montaggio abbastanza rapido di Amedeo Salfa (anche se 114’ sono molti), colonna sonora ordinaria del grande Riz Ortolani. La critica non è mai stata tenera con Sergio Corbucci, considerato un regista popolare che si lascia prendere la mano da volgarità e turpiloquio, ma non in questo film, commedia poliziesca partenopea girata con buon gusto. Sergio Corbucci era modesto, diceva di se stesso: supplisco con la quantità alla mancanza di qualità. Non è vero, la sua commedia semplice e per tutti, sia romanesca che (come in questo caso) napoletana, conserva il pregio della spontaneità. Da rivedere senza pregiudizi. Per noi ci ha pensato RTV38 che di tanto in tanto programma pellicole insolite che passano poco in TV.
Regia: Sergio Corbucci. Soggetto: Sergio Corbucci. Sceneggiatura. Sergio Corbucci, Giuseppe Catalano, Sabatino Ciuffini, Elvio Porta. Fotografia: Luigi Kuveiller. Montaggio: Amedeo Salfa. Musiche: Riz Ortolani. Scenografia: Marco Dentici. Costumi: Wayne A. Finkelman. Produttore: Achille Manzotti. Casa di Produzione: Irrigazione Cinematografica. Distribuzione (Italia): C.I.D.I.F.. Genere: Commedia, Giallo. Durata: 114’. Interpreti: Marcello Mastroianni (Raffaele Capece), Ornella Muti (Lucia Navarro), Michel Piccoli (Victor Navarro), Renato Pozzetto (commissario Voghera), Peppino De Filippo (Natale Capece, il padre di Raffaele), Zeudi Araya (Elizabeth, la seconda moglie di Victor), Capucine (suor Angela), Franco Javarone (Gregorio Sella), Natale Tulli (Albino, lo scagnozzo di Sella), Peppe Barra (Giardino, il biscazziere), Tomas Arana (Walter Navarro, il figlio di primo letto di Victor), Elena Fiore (donna Filomena), Carlo Taranto (il falegname, dirimpettaio del palazzo infestato dal fantasma), Gennarino Palumbo (il suonatore ambulante), Franca Scaglietti (una donna all’ospedale), Salvatore Funari (Agostino Ampolla, il nano), Veriano Genesi (un uomo all’ospedale), Mimmo Poli (il cuoco dell’ospedale), Angelo Pellegrino (il matto piromane dell’ospedale).