Per l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pandemia legata al Covid 19 è finita. Ieri, ad annunciarlo nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Ginevra, è stato il direttore generale Tedros Ghebreyesus: “Ieri il Comitato di emergenza su Covid si è riunito per la quindicesima volta e mi ha raccomandato di dichiarare la fine dell’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”. Dichiarazione sulla quindicesima riunione del Comitato di emergenza del Regolamento sanitario internazionale (2005) sulla pandemia di coronavirus (COVID-19) (who.int)
Una notizia che arriva in concomitanza (un caso?) con la Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani. Dal 2005, ogni anno, il 5 maggio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda l’importanza di questo gesto. Un’abitudine semplice, per molti familiare, ma non in tutto il pianeta: in alcuni paesi lo è meno di quanto si pensi. Eppure è indispensabile per prevenire infezioni trasmissibili. Se eseguita al momento giusto, l’igiene delle mani può salvare milioni di vite ogni anno.
Oggi è “un momento critico in cui i paesi di tutto il mondo devono accelerare l’attuazione delle lezioni della pandemia di COVID-19 e aumentare gli investimenti per colmare le lacune nella prevenzione e nel controllo delle infezioni (IPC), compresa l’igiene delle mani. In effetti, molti paesi stanno dimostrando un forte impegno e progressi nel ridimensionare tali azioni, ma nel complesso, i progressi sono lenti e i guadagni sono a rischio” secondo l’OMS.
Per il 2023, l’invito dell’OMS per la Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani è rivolto prima di tutto alle Organizzazioni della società civile che “possono guidare e accelerare il cambiamento a livello locale, nazionale e livelli internazionali”. A loro l’OMS chiede di impegnarsi nella campagna e accelerare i progressi verso il raggiungimento di un’efficace igiene delle mani sia in ambito assistenziale che nella comunità.
In Italia, da tempo il Ministero della Salute ha condiviso le indicazioni da seguire per una corretta igiene delle mani. Se si usa il sapone è importante frizionare le mani per almeno 40-60 secondi. Se non è disponibile il sapone è possibile utilizzare una soluzione idro-alcolica per almeno 20-30 secondi. È importante, tuttavia, non abusare di questi prodotti, in quanto il loro uso frequente e prolungato potrebbe favorire nei batteri lo sviluppo di resistenze nei confronti di alcune sostanze contenute nelle soluzioni, oltre a indebolire le difese naturali della cute, aumentando il rischio di contrarre infezioni.
È importante lavarsi le mani prima di toccarsi occhi/naso/bocca (per es., per fumare, usare lenti a contatto, lavare i denti, etc.), prima di mangiare e prima di assumere farmaci o somministrare farmaci ad altri. Allo stesso modo è importante lavarsi le mani a e dopo aver usato i servizi igienici, aver medicato o toccato una ferita, aver cambiato il pannolino di un bambino, aver toccato una persona malata o aver toccato un animale. Fondamentale curare l’igiene delle mani anche dopo aver maneggiato la spazzatura. E soprattutto dopo aver utilizzato soldi.
Particolarmente importante l’igiene delle mani per il personale che opera nelle strutture sanitari e per i pazienti. Le infezioni correlate all’assistenza o ICA sono un problema molto più grave di quanto si pensi: colpiscono circa il 7-10% dei pazienti ospedalizzati. In Italia, si stima che il 5-8% dei pazienti ricoverati contragga un’infezione ospedaliera (fonte Istituto Superiore di Sanità – ISS). Secondo il Ministero della Salute “non tutte le ICA sono prevenibili, ma si stima che almeno la metà potrebbero essere evitate”.
Il fatto che la pandemia sia stata dichiarata finita non vuol dire che si debba abbassare la guardia. E che non dobbiamo “lavarcene le mani”, ma imparare a “lavarci le mani”. Specie in concomitanza della Giornata Mondiale dell’Igiene delle Mani.