Giulio Carlo Argan: memoria e ricordi di un grande Italiano

Articolo di Pietro Salvatore Reina

Il 17 maggio 1909 nasce a Torino Giulio Carlo Argan, uno dei massimi critici e storici contemporanei della Storia dell’Arte. Dopo aver frequentato il Liceo classico «Camillo Benso di Cavour» si forma all’università di Torino. Lo stesso maestro nell’Intervista sulla fabbrica d’arte, a cura di Tommaso Trini (Laterza, 1980) afferma come la sua formazione (Bildung) – come quella di tutti i giovani intellettuali italiani intorno al 1940 – è stata crociana. A Torino Argan è legato ad un gruppo particolarmente «osservante della disciplina crociana»: da Pavese a Bobbio. Sotto la guida del suo «primo e grande maestro» Lionello Venturi il giovane Giulio Carlo Argan apprende, con studio e passione, e personalizza il metodo crociano del Maestro giungendo a considerare la Kunstgeschichte als Kulturgeschichte, ossia la storia culturale si costruisce attraverso l’arte.

Nel 1955 inizia l’insegnamento universitario dapprima a Palermo e poi dal 1959 a Roma, titolare della cattedra di Storia dell’arte moderna.

Nel 1968 sono pubblicati il primo volume (L’antichità) e il secondo (Trecento e Quattrocento) della Storia dell’arte italiana, un manuale nella storia della Storia dell’arte, un testo fondamentale di questa disciplina. Argan non scrive un manuale informativo sulla storia dell’arte ma i suoi volumi sono una «lucida testimonianza della scelta ideologica di dare divulgazione al proprio metodo»: un’opera d’arte – insegnava a lezione – è sempre è soltanto un fatto di cultura.

Nel 1970 sono pubblicati il terzo volume (Il Cinquecento, il Seicento, il Settecento) e il quarto (L’arte moderna 1770/1970). La Storia dell’arte italiana di Argan è davvero un testo fondamentale nella storia della disciplina storico-artistica e nella storia del modo di fare, raccontare, narrare, attraversare le pieghe e le pietre della Storia dell’arte. Un’opera che continua e approfondisce la didattica e formazione del suo maestro: la Storia dell’Arte è la Storia della Cultura. Un rigoroso ma appassionato testo da ri-leggere, da conoscere. Uno strumento, una «visita guidata» per conoscere e amare le opere, le manifestazioni artistiche dell’Arte. Soprattutto da parte di noi Italiani che abitiamo e viviamo nel Paese più bello del mondo. Visitare, attraversare un museo – lo testimoniano sempre più numerose ricerche scientifiche – come leggere un testo d’arte è – può essere – un metodo semplice per superare dolori, angosce. La Bellezza, l’idea e la forma della Bellezza aiuta (docet Umberto Eco) a superare le difficoltà, dona equilibrio e serenità.

Dalla fine degli anni Sessanta il professore Giulio Carlo Argan, da uomo cauto e misurato ma amante del Bello, porta avanti istanze, progetti miranti alla difesa dell’ambiente e alla riqualificazione storico-urbanistica della città di Roma. Città della quale, dal 1976 al 1979, diventa sindaco. Durante il suo mandato, l’Urbs vive un’epoca difficilissima: è colpita dal terremoto, dalla criminalità organizzata (la Banda della Magliana). In questi anni il sindaco e professore Argan dà vita assieme ai suoi collaboratori all’esperimento dell’«Estate romana»: un esperimento segnato da un grande successo di pubblico e assai apprezzato dalla critica e dalla stampa internazionale.

Dal 1983 fino alla morte, avvenuta nel 1992, è eletto senatore della Repubblica nelle liste indipendenti del PCI. Anni segnati da attività politico-culturali volte alla difesa ed alla valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale del nostro Paese.

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