Sergio Rubini scrive e dirige un sentito omaggio all’arte dei fratelli De Filippo in un film televisivo a carattere biografico che pare la diretta continuazione di Qui rido io di Mario Martone, altro piccolo gioiello della cinematografia italiana. I fratelli De Filippo è un film molto teatrale – in senso positivo – e non poteva essere altrimenti perché è un film sul teatro, pensato come un lungo flashback nella mente di Eduardo, prima della rappresentazione di Natale in casa Cupiello. Alcune intuizioni sono geniali, come il sipario che si apre per rivelare il passato della famiglia, una sorta di dissolvenza nel film e nei pensieri, ma anche il piccolo Eduardo che scende le scale e alla fine della discesa è diventato un giovanotto che percorre le vie di Napoli. Pellicola girata interamente nella città partenopea (non poteva essere altrimenti), con un rispetto totale dei costumi d’epoca e una cura certosina per i dettagli, sulla base di una sceneggiatura un poco romanzata, sempre nei limiti del rispetto della verità storica. I fratelli De Filippo (Eduardo, Peppino e Titina) crescono come figli di serie B (naturali), fuori dalla famiglia Scarpetta, ma lottano per affermarsi e per smarcarsi dal predominio di Vincenzo, l’erede della compagnia di Eduardo Scarpetta. Rubini mette l’accento sulla rivalità tra Peppino ed Eduardo, i litigi continui che porteranno alla separazione, stigmatizzando la genialità autoriale del secondo ma anche il pessimo carattere, poco incline ai compromessi. Eduardo De Filippo è un poeta, uno dei fondatori del neorealismo, un teatrante che cerca le storie in mezzo alla gente. Peppino farà cinema con Totò, fonderà una sua compagnia, si staccherà dai fratelli, un po’ come nell’infanzia era stato separato da loro. Titina farà teatro apprezzata da Totò e resterà accanto a Eduardo, nella sua compagnia, per tutta la vita. Il film si ferma il giorno del successo della commedia scritta da Eduardo (Natale in casa Cupiello) e interpretata dai tre fratelli, con la suspense finale sull’ingresso in scena di Peppino, paragonata (proustianamente) a un gioco dell’infanzia sul teatro. Fotografia anticata e flou di Fabio Cianchetti, che riproduce con fedeltà poetica tutta la bellezza di Napoli e del suo golfo. Scenografie esemplari di Paola Comencini, che ricreano un ambiente d’epoca sempre aderente alla realtà storica, con la collaborazione del bravo Millenotti per i costumi. Colonna sonora di Nicola Piovani, suggestiva e intensa, pure se non indimenticabile come altri lavori del grande compositore. Tra gli interpreti è molto bravo Giancarlo Giannini nel ruolo del vecchio Scarpetta, padre padrone di due famiglie, vecchio napoletano patriarcale, ma anche Biagio Izzo va citato nei panni del figlio Vincenzo. I veri protagonisti sono Mario Autore (Eduardo), Domenico Pinelli (Peppino) e Anna Ferraioli Ravel (Titina), non molto conosciuti al grande pubblico ma se la cavano piuttosto bene. Marisa Laurito è un gradito ritorno, così come Salemme, Casagrande e Micheli regalano brevi cammei, una sorta di omaggio al padre del teatro moderno. Bravo Rubini, appassionato e coinvolto in un tema che profuma di Bergman e Proust, un autore che non fallisce quasi mai l’obiettivo, sin dai tempi de La stazione, piccolo lavoro teatrale che consiglio di riscoprire. Questi sono i film che riconciliano con il cinema italiano.
Paese di produzione: Italia, 2021. Lingua: Italiano, Napoletano. Genere: Biografico, Drammatico. Regia: Sergio Rubini. Soggetto e Sceneggiatura: Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini. Fotografia: Fabio Cianchetti. Montaggio: Giogiò Franchini. Scenografie: Paola Comencini. Costumi: Maurizio Millenotti. Trucco: Laura Tonello, Melissa Mazzocco, Barbara Tovazzi. Produttori: Marco Balsamo, Pietro Peligra, Maria Grazia Saccà, Agostino Sacca. Case di Produzione: Pepito Produzioni, Nuovo Teatro, RS Productions, Rai Cinema. Interpreti: Giancarlo Giannini (Eduardo Scarpetta), Susy Del Giudice (Luisa De Filippo), Biagio Izzo (Vincenzo Scarpetta), Mario Autore (Eduardo De Filippo), Domenico Pinelli (Peppino De Filippo), Anna Ferraioli Ravel (Titina De Filippo), Francesco Maccarinelli (Pietro Carloni), Marisa Laurito (Rosa De Filippo), Marianna Fontana (Adele De Filippo), Nicola Di Pinto (Carluccio), Maurizio Micheli, Vincenzo Salemme, Maurizio Casagrande, Sergio Bustric, Giovanni Esposito, Augusto Zucchi, Lucianna De Falco, Antonio Milo, Elena Starace, Umberto Del Prete.