L’emergenza sanitaria non è cessata, anche se il nostro mondo prova ricominciare a muoversi così come lo abbiamo conosciuto. All’inizio lo chiamavamo solo Coronavirus, poi abbiamo capito che era il Covid-19 e oggi sappiamo che il killer silenzioso non era solo un’influenza.
Lo abbiamo forse, probabilmente, sottovalutato. Ci dicevano che potevamo, dovevamo anzi, restare uniti, e giù a fare comitive. Il segretario di uno dei partiti alla maggioranza del Governo si faceva fotografare sorridente mentre, circondato da giovani leve di partitini più disparati, si dava all’apericena milanese. Tempestivo tampone, non carico di polemiche, darà poi esito positivo e pure Nicola Zingaretti sarà costretto alla quarantena. Ne esce, provato ma vivo. Certo non possiamo definirlo nonno, forse solo superficiale, ecco.
Tornando ai nonni, quelli veri, 2773 sono i decessi all’interno delle famose RSA nel periodo che va dal primo febbraio al 14 aprile. Nel 40,2{4b17928d5b020eda99092df6404d8c5fed75328874c76bb9411b476d5f081a38} le morti degli anziani sono causate dal Coronavirus, o per sintomi adesso imputabili, anche senza una diagnosi precisa. Perché non è che il tampone lo si poteva fare proprio a tutti. E così ora ci stiamo preoccupando dei nonni, dei vecchi, gli anziani che sono poi la storia di questo strano Paese.
“Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente” disse Indro Montanelli e temo proprio avesse qualche ragioni. Perché si potrebbe dire anche che la storia si ripete, o che la storia insegna, ma sta di fatto che senza tutti gli anziani persi in questo periodo azzeriamo più di una generazione. E mentre qualcuno si preoccupa c’è chi cerca di occuparsi della situazione e dei portatori di quella memoria che resta.
Nel Lazio, dove il numero dei morti è ben 5 volte meno che nelle altre città italiane, Paolo Ciani, Capogruppo Demos – Democrazia Solidale – ha presentato una mozione che impegna Presidente e Assessori competenti ad investire su progetti vari per tutelare gli anziani. Da nuovi modelli di cohousing alla tutela sanitaria a domicilio. L’ho intervistato per la mia trasmissione, Disputandum, venerdì 29 maggio; invito all’ascolto da questo link https://www.senzabarcode.it/2020/06/05/la-strage-degli-anziani/ dove trovate un approfondimento. C’è chi sostiene che devono restare a casa, con figli e nipoti, chi vorrebbe farlo e non può e chi con i figli e nipoti non ci vuole proprio stare. Resta il fatto che questa pandemia ha spezzato le ossa a tutti, seguo il comparto fieristico, alberghiero, la cultura e il turismo e la situazione è tragica, ma ha insegnato anche qualcosa: ossia che non siamo pronti al peggio.