Sin dall’inizio dell’invasione della Russia da parte dell’Ucraina, è emerso con grande evidenza il problema dei numeri dei rifugiati.
Anzi, degli “sfollati” visto, che, per la prima volta, l’UE ha deciso di riconoscere a dei migranti questo status.
Di “sfollati” il Consiglio d’Europa aveva parlato per la prima volta nel lontano 2001, quando, visto l’ “afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell’accoglienza degli stessi”, aveva deciso di definire “le norme minime per la concessione della protezione temporanea” come “sfollati”. EUR-Lex – 32001L0055 – EN – EUR-Lex (europa.eu)
Per un ventennio, questa direttiva era rimasta chiusa nel cassetto. La richiesta avanzata dal governo italiano una decina di anni fa, di applicarla per gestire il flusso sempre maggiore di migranti che arrivavano via mare era stata respinta: i vicini europei avevano tutti inviato un sonoro diniego.
Diversa la situazione nel 2022. Subito dopo l’inizio degli arrivi di rifugiati e profughi dall’Ucraina, a marzo 2022, i paesi europei si sono precipitati a riconoscere loro lo status di sfollati (peraltro piuttosto breve: sei mesi rinnovabili una sola volta). E a fornire aiuti ai paesi che ospitavano il maggior numero di sfollati dall’Ucraina. L_2022071IT.01000101.xml (europa.eu)
A giustificare tale decisione il numero elevatissimo di persone che in fuga dall’Ucraina cercavanno di entrare in paesi UE.
Nessuno si è preso la briga di leggere i rapporti dell’UNHCR, l’ente del Commissario Straordinario delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati, profughi, persone in fuga da guerre e devastazioni. Lo stesso mese di marzo 2022, l’UNHCR aveva annunciato il lancio del portale dei dati dell’UNHCR sulla situazione dei rifugiati in Ucraina. Un portale, come sempre per ciò che riguarda i dati forniti dall’UNHCR, dettagliato e completo. E aggiornato con cadenza periodica (a volte addirittura settimanale). In esso sono riportati molti dati. A cominciare proprio dal numero di persone fuggite dall’Ucraina, il paese invaso.
Nessuno, in tutti questi mesi, ha fatto caso ad un “numero” riportato in questo report. Un numero sotto molti aspetti sorprendente. Delle quasi 23mila persone che hanno lasciato l’Ucraina dall’inizio dell’invasione da parte della Russia, a febbraio 2022, oltre 2milioni e 800mila si sarebbero rifugiate…in Russia.
Si badi bene, non si parla dei minori secondo alcuni portati via a forza dalle milizie russe. Qui si parla di milioni di ucraini scappati proprio dall’Ucraina e per rifugiarsi in Russia. Secondo l’UNHCR, sono 2.852.395 gli ucraini che sono scappati dall’Ucraina e si sono “rifugiati” in Russia. Situazione Ucraina Situazione dei rifugiati (unhcr.org)
Ma non basta. Il numero totale di “singoli rifugiati che sono fuggiti dall’Ucraina dal 24 febbraio e sono attualmente presenti nei paesi europei”, alla data del 31.12.2022, la Russia pare essere il primo paese di destinazione con 1.275.315 rifugiati. Molti di più del secondo paese che è la Polonia, dove si sarebbero rifugiati “solo” 994.775 ucraini.
Secondo la definizione riportata nella nota ai dati tratterebbe di oltre1,2 milioni di persone fuggite dall’Ucraina e alle quali “è stato concesso lo status di rifugiato, lo status di asilo temporaneo, la protezione temporanea o lo status attraverso regimi di protezione nazionali simili”.
Numeri che meriterebbero una riflessione e un’attenzione maggiore da parte di media e analisti. Come mai così tante persone hanno preferito scappare in Russia piuttosto che in un paese UE? E come mai proprio la Russia e non in Bielorussia (dove i rifugiati sono poche migliaia)? O in altri paesi ex URSS?
Numeri che, sembrano essere sfuggiti ai più, distratti dalle beghe, peraltro prevedibili (davvero qualcuno si aspetta spirito patriottico da chi scegli di combattere le guerre per soldi?), legate alle milizie mercenarie.