Un grande film interpretato da attori del calibro di Gregory Peck (Mengele) e Laurence Olivier (Lieberman), tratto da un romanzo di Ira Levin, che immagina il folle medico nazista ancora libero (in Paraguay) intento a clonare 94 piccoli Hitler, uccidendo tutti i loro padri all’età di 14 anni, proprio come era accaduto al führer. Thriller fantastico ricco di tensione e molti riferimenti alla realtà storica, come nel caso della figura del cacciatore di nazisti Lieberman e delle folli teorie ariane di Mengele. Finale a sorpresa con uno dei piccoli inconsapevoli Hitler che si ribella al creatore e vendica la morte del padre, ma anche con un Lieberman che non vuole essere complice dell’omicidio di tanti bambini clonati sparsi per il mondo. Un film molto costoso (12 milioni di dollari), girato tra Austria, Inghilterra, Portogallo, Stati Uniti, che regala al grande Laurence Olivier la palma del miglior attore al National Board of Review Award, oltre a un incasso di 19 milioni negli States. I ragazzi venuti dal Brasile è un lavoro invecchiato molto bene, rivisto su Rai Movie (che passa ottimi titoli del passato) mostra una solida sceneggiatura con grandi momenti di tensione, curata da Heywood Gould, una fotografia solare di Henri Decae e un montaggio serrato di Robert Swink, oltre a una colonna sonora originale intensa, scritta da Jerry Goldsmith. Interpreti in gran forma e tutti all’altezza, non solo i due protagonisti, con i bambini gemelli clonati – impersonati da un ottimo Jeremy Black – inquietanti per occhi azzurri e capelli neri, pettinati come piccoli Hitler. Il regista nordamericano Schaffner (1920 – 1989), nato a Tokyo e morto a Santa Monica, si ricorda anche per il mitico Pianetta delle scimmie (1968) e per il grandioso Papillon (1973), oltre al Premio Oscar per Patton, generale d’acciaio (1970). Il merito di una storia singolare va alla geniale Ira Levin, che aveva già stupito il mondo letterario con l’inquietante Rosemary’s Baby, ben sfruttato al cinema e ricco di angoscianti momenti horror, presenti anche ne I ragazzi venuti dal Brasile, storia fantastica, a tratti inquietante costruita su un mix ben dosato di realtà e soprannaturale. Da rivedere per apprezzare un piccolo capolavoro immortale.
Titolo Originale: The Boys from Brazil. Paese di Produzione: Usa, 1978. Durata: 125’. Genere: Thriller, Fantastico. Regia: Franklin J. Schaffner. Soggetto: Ira Levin. Sceneggiatura: Heywood Gould. Fotografia: Henri Decae. Effetti Speciali: Roy Whybrow. Musiche: Jerry Goldsmith. Scenografia: Peter Lamont. Montaggio: Robert Swink. Effetti Speciali: Roy Whybrow. Musiche: Jerry Goldsmith. Scenografia: Peter Lamont. Costumi: Anthony Mendleson. Trucco: Bill Lodge. Produttori: Stanley O’ Toole, Martin Richards. Produttore Esecutivo: Robert Fryer. Interpreti: Gregory Peck (dottor Josef Mengele), Laurence Olivier (Ezra Lieberman), James Mason (colonnello Eduard Seibert), Lilli Palmer (Esther Lieberman), Uta Hagen (Frieda Maloney), Steve Guttemberg (Barry Kohler), Denholm Elliott (Sidney Beynon), Rosemary Harris (signora Doring), John Dehner (Henry Wheelock), John Rubinstein (David Bennett), Anne Meara (signora Curry), Jeremy Black (Jack Curry -Simon Harrington – Erich Doring – Bobby Wheelock), Bruno Ganz (professor Bruckner), Walter Gotell (capitano Gerhardt Mundt), David Hurst (Strasser), Wolfgang Preiss (Lofquist), Michael Gough (Harrington), Joachim Hansen (Fassler), Sky Dumont (Friedrich Hessen).