Il 2022 volge al termine e, come ogni anno, è tempo di bilanci. L’anno che si chiude è stato pieno di novità tutt’altro che buone. La guerra in Ucraina (per non parlare delle altre guerre, quelle di cui i media preferiscono non parlare). La pandemia conclusa ha lasciato strascichi ancora evidenti e polemiche irrisolte. E poi l’ambiente: la COP27 sulle emissioni di CO2 è stata a dir poco deludente e la COP15 sulla biodiversità non ha fatto altro che confermare la gravità della situazione. Le emergenze legate a eventi climatici estremi sempre più frequenti (sono in Italia sono aumentati del 55%).
L’ambito dove maggiore sono emersi segnali di peggioramento forse è quello dei bambini. In tutti i settori (malattie, fame, diritti e altro) si sono registrati notevoli peggioramenti.
In alcuni casi i dati mostrano una situazione preoccupante. Un rapporto del gruppo di lavoro sulle persone di origine africana, presentato pochi giorni fa all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, ha dimostrato che in molti casi i bambini non sono nemmeno considerati “bambini”. “A causa della discriminazione razziale, degli stereotipi razziali, della discriminazione razziale sistemica e della xenofobia, i bambini di origine africana non sono affatto considerati bambini”, ha detto Catherine Namakula, presidente del gruppo di lavoro. Il rapporto ha rilevato che spesso i bambini di origine africana ricevono un trattamento più duro anche da alcune autorità e dalle forze di polizia (tra cui più arresti, sorveglianza, profilazione razziale, perquisizioni e uso eccessivo della forza). Secondo gli autori del rapporto, “le forze dell’ordine sono in conflitto con i bambini di origine africana”. Lo studio descrive il permanere di falsi stereotipi razziali di criminalità, colpevolezza e pericolosità anche da parte di agenti di polizia, pubblici ministeri, avvocati e giudici a livello globale. “L’infanzia delle persone di origine africana è rubata dalle persistenti disparità razziali negli interventi di polizia e familiari, tra cui la rimozione dei bambini e la cessazione dei diritti dei genitori, e il processo decisionale e i risultati razziali”, hanno detto gli autori.
In tutti i continenti non mancano esempi di sfruttamento minorile oltre i limiti tollerabili. “Persistono serie preoccupazioni in relazione ai rischi di traffico di bambini e lavoro forzato”, hanno affermato gli esperti. Tra i settori la produzione di tabacco in America Latina, l’estrazione di alcuni minerali in Africa e il lavoro in alcuni settori come quello tessile in Asia. “I paesi in cui hanno sede le aziende produttrici di tabacco devono rafforzare l’azione per prevenire la tratta a fini di lavoro minorile e forzato”, hanno dichiarato i ricercatori. Molti di questi bambini sembrano essere “invisibili” agli occhi dei media. In alcuni casi vivono ai margini della società. Ad esempio, spesso le piantagioni di tabacco o le miniere si trovano in aree remote. Una situazione che limitando l’accesso all’assistenza, alle difese contro le violazioni dei diritti e alle protezioni contro il traffico di esseri umani. Per questi bambini, nel 2022, nessuno ha parlato di “diritti”, di CRC (la Convenzione dei Diritti del Fanciullo), di diritto all’educazione e molto altro. L’isolamento è quasi sempre un ostacolo che rende impossibile per i bambini andare a scuola, secondo gli esperti delle Nazioni Unite. Nel 2022, all’indomani del Covid-19, oltre 400.000 alunni non sono più tornati a scuola. “Un gran numero di bambini rimangono ancora fuori dalla scuola e non sono tornati a scuola dopo la pandemia”, hanno detto gli esperti.
Nel 2022, anche nei paesi “sviluppati” i bambini possono essere vittime di violenze. Come quelle informatiche. Nel rapporto What works to prevent online violence against children, l’OMS ha parlato dei rischi per minori e adolescenti di finire vittime di adescamento via Internet, dell’abuso di immagini sessuali e dell’aggressione informatica e delle molestie sotto forma di cyberbullismo, cyberstalking, hacking e furto di identità. “I nostri figli trascorrono sempre più tempo online; in quanto tale, è nostro dovere rendere sicuro l’ambiente online”, ha detto Etienne Krug, del Dipartimento dei determinanti sociali della salute dell’OMS. Secondo il rapporto, sarebbe stato necessario adottare molte iniziative in diversi settori. Ma, nel 2022, questo non è avvenuto. Sarebbe stato necessario adottare programmi di prevenzione della violenza per affrontare il problema, insieme alla prevenzione della violenza offline. E milioni di ragazzi e ragazze in tutto il mondo continuano ad essere preda di questi crimini. A novembre 2022 gli esperti delle Nazioni Unite hanno presentato una dichiarazione per celebrare la prima Giornata mondiale per la prevenzione e la guarigione dallo sfruttamento, dagli abusi e dalla violenza sessuale dei minori. “Oggi è un promemoria per gli Stati e la comunità internazionale per aumentare la consapevolezza pubblica di questo fenomeno”, hanno scritto. Gli esperti hanno affermato che l’attuale contesto globale continua ad esacerbare le situazioni che espongono i bambini allo sfruttamento, agli abusi e alla violenza.
Alcune delle principali sfide odierne che hanno citato includevano conflitti, cambiamenti climatici e conseguenze della pandemia di Covid-19, ma anche misure inadeguate per affrontare cause profonde come l’aumento delle disuguaglianze, l’aggravarsi della povertà e la discriminazione strutturale.
Spesso i minori sono vittime di trattamenti disuguali anche da parte delle autorità. In Italia, che pure ha ratificato la CRC nel 2019, ai minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina è stato riservato un trattamento migliore rispetto a quello previsto i MSNA provenienti da altri paesi. Una disparità di trattamento che è solo uno dei tanti esempi di come, ancora oggi, nel 2022, i diritti dei minori non sono gli stessi per tutti. Del resto non c’è bisogno di cercare dati o statistiche: basta fare un confronto tra la disponibilità ad accogliere i minori non accompagnati ucraini all’inizio dell’invasione da parte della Russia e quella per accogliere gli “altri” MSNA quelli provenienti da altri paesi. Nel 2022 l’accoglienza riservata a questi minori non è stata uguale per tutti i minori. Anche in Italia, uno dei paesi più sviluppati del pianeta.
La fine dell’anno è sempre un momento per fare buoni propositi. Quello per il 2023 dovrebbe essere considerare i bambini tutti uguali, con gli stessi diritti. Dovunque.