“Il cuore altrove”, una storia del tutto minimalista

Articolo di Gordiano Lupi

Interpretazione autentica di Pupi Avati, in esclusiva: “Dopo il grande insuccesso commerciale de I Cavalieri era difficile rimettersi in pista, riproporsi. Così scelsi di proporre una storia estremamente affettuosa, del tutto minimalista, fra un giovane problematico e una ragazza non vedente in un’Italia fine Ottocento. Lo spunto mi veniva da un racconto di nostra madre riguardante l’istituto per Ciechi Cavazza, di Bologna. Ci raccontava infatti che nella sede estiva di questo istituto, le suore che si occupavano delle non vedenti, organizzavano dei tè danzanti invitando maschi di ogni genere, pur di dare un po’ di conforto, un senso di vicinanza a queste poverette private della vista. Avevo nel cassetto un raccontino stimolante nel quale cercavo di stendere un identikit dell’essere umano maschio che in quelle domeniche lontane si fosse perso da casa per andare fino a San Rufillo a ballare con una cieca. Così è nato Il cuore altrove. Da non sottovalutare che questo titolo è quello in cui più e meglio mi riconosco. Ho sempre saputo di avere il cuore altrove, dalla mia infanzia a oggi”.

Pupi Avati torna al cinema a lui più congeniale – a quel tipo di cinema che amo – per raccontare un’originale storia d’amore tra un timido professore illibato e una bellissima ragazza cieca, ambientata nella suggestiva cornice degli anni Venti. Film riconosciuto d’interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In breve la trama. Nello (Marcoré) è un professore di latino e greco appassionato di Ovidio e Lucrezio che viene mandato a insegnare a Bologna dal padre (Giannini), sarto del Vaticano, interessato a trovare una moglie per il figlio e un erede per la sua azienda. Nello vive in una pensione gestita da Arabella (Milo) e divide la stanza con l’estroverso barbiere napoletano Nino (D’Angelo), che cerca di presentargli ragazze ma senza successo. Un giorno Nello incontra Angela (Incontrada) in un istituto per ciechi e subito sboccia l’amore, ma a senso unico, perché il cuore della ragazza è altrove. Per la precisione è prigioniero di un vecchio amore che vuol soltanto fare ingelosire, fino al punto di passare un’intensa notte di sesso con Nello. Il timido professore dilapida tutti i suoi risparmi e sogna di poter sposare la ragazza, anche se il padre di lei – il dottor Gardini (Bosetti) – lo mette in guardia sulla sua imprevedibilità umorale. Finisce che Angela riacquista la vista, grazie a un’operazione in Svizzera, e sposa il chirurgo che l’ha operata. Il professore apprende la notizia dai giornali, quindi lascia Bologna e la sua scuola perché troppi ricordi lo farebbero soffrire. Doppio finale. Nuovo incontro casuale con Angela, da sarto, nella bottega del padre, Nello non parla mentre lavora al suo abito, per non farsi riconoscere, ma alla fine pronuncia i versi di Ovidio: Candida me capiet, capiet me flava puella. La ragazza capisce ma torna alla sua vita, il suo cuore è definitivamente altrove. Nello si unisce a un coro di preti francesi e canta lungo le strade del Vaticano.

Molti premi vinti da un film delicato, intenso, nostalgico e sentimentale senza mai cadere nella trappola dello sdolcinato. David di Donatello ad Avati come miglior regista e Nastro d’Argento a Marcoré come miglior attore protagonista, oltre a tante nomination, tra cui la partecipazione in concorso al Festival di Cannes. Film come Il cuore altrove sono i lavori dove incontriamo l’anima nostalgica di Avati che usa poesia e incanto per tratteggiare personaggi e situazioni. Vanessa Incontrada è al debutto – doppiata da Cinzia Villari -, forse l’elemento più debole del cast, ma bella al punto giusto e credibile nei panni della ragazza cieca, viziata e abituata ai lussi del bel mondo. Neri Marcoré è perfetto nei panni del professore timido e imbranato, tratteggiando a dovere un personaggio che pare cucito su misura per le sue attitudini interpretative. Avati recupera al cinema Nino D’Angelo e Sandra Milo, il primo in un ruolo interessante, ben diverso dalle vecchie caratterizzazioni musicali, la seconda per una piccola parte da albergatrice. Molto bravo anche l’attore di tetro Giulio Bosetti nei panni del padre di Angela, medico inflessibile che conosce bene la figlia e non approva il rapporto con il professore. Giancarlo Giannini è un divertente rozzo sarto romano che pensa soltanto alla sua azienda e alle donne, nonostante l’età, troppo diverso dal figlio, con una moglie (Longhi) ormai abituata a sopportare le sue scappatelle.

Avati è grande direttore di attori, oltre che abile sceneggiatore di storie, che non mostrano mai il fianco e non presentano punti morti o buchi narrativi. Tecnica di regia priva di sbavature, intense panoramiche della sua Bologna, dal bianco e nero iniziale dei titoli di testa – in dissolvenza – si passa al colore della Torre degli Asinelli, per continuare con soggettive ispirate e alcuni notevoli piani sequenza. Non mancano limpide immagini ambientate a Roma, dove la fotografia si fa più lucida, quasi brillante e splendente, in piazza San Pietro e nelle panoramiche che accompagnano lo spettatore lungo le strade della capitale. La sua factory è presente al gran completo – manca soltanto Cesare Bastelli – con una fotografia giallo ocra, anticata, diretta da Pasquale Rachini e una colonna sonora intensa e suadente di Riz Ortolani. Un film corale, anche se poi l’attenzione si appunta sulla storia di un amore impossibile tra Nello e Angela, ben costruito da un punto di vista scenografico e dei costumi, per ricordare il clima del ventennio, il rapporto scolastico tra professori e alunni in un liceo, la vita quotidiana nella Bologna provinciale del periodo fascista. Film letterario, se si vuole, con accenni di poesia latina da Orazio a Catullo, passando per il De rerum natura di Lucrezio e il mistero del suo suicidio. Fa male leggere giudizi sferzanti da parte di certa critica su un film poetico e suggestivo come questo, una piccola storia capace di sviscerare i meandri dell’animo umano, mettendo in primo piano il sentimento amoroso, l’ingenuità di chi non ha mai provato la condivisione del corpo femminile e l’intensità di un rapporto che modifica la vita. Il cuore altrove è letteratura al cinema, un romanzo di formazione che diventa narrazione storica e sentimentale, un come eravamo del cuore, tra nostalgia e piccoli momenti malinconici. Si sfiora il capolavoro.

Regia: Pupi Avati. Soggetto e Sceneggiatura: Pupi Avati. Fotografia: Pasquale Rachini. Montaggio: Amedeo Salfa. Suono: Bruno Pupparo. Costumi: Mario Carlini, Francesco Crivellini. Scenografia: Simona Migliotti. Musiche: Riz Ortolani (composte e dirette). Edizioni Musicali: Concertone srl, Emi Music Publishing Italia srl. Mixage Musiche: Franco Patrignani. Orchestra. Amit. Canzone: Attento alle donne di Kroville – Ortolani, canta Freddy Copertone. Aiuto Regista: Gianni Amadei. Assistente alla Regia: Roberto Farina. Operatore: Antonio Schiavo-Lena. Fotografo di Scena: Tony Stringer. Microfonista: Marco Lazzaro. Direttore di Produzione: Maria Cristina Bravini. Coordinamento Finanziario: Diego Raiteri. Produttore: Antonio Avati. Casa di Produzione: Duea Film, Rai Cinema. Pellicola: Kodak. Laboratorio Sviluppo e Stampa e Teatri di Posa: Cinecittà. Girato: Technovision. Edizione: Fono Roma Film Recording. Mixage: Alberto Doni. Genere: Commedia Sentimentale. Durata: 103’. Interpreti: Neri Marcoré, Vanessa Incontrada (doppiata da Cinzia Villari), Sandra Milo, Nino D’Angelo, Giulio Bosetti, Giancarlo Giannini, Edoardo Romano, Anna Longhi, Chiara Sani, Alfiero Toppetti, Rita Carlini, Pietro Ragusa, Bob Messini, Adriano Amidei Migliano, Romano Malaspina, Lorenzo Balducci, Alex Campagner, Pasquale Renzi, Fabio Vannozzi, Sarah Maestri, Cristina Spina, Paolo Fiorino, Claudia Abbate, Dino Cassio, Renzo Arato, Ernesto Ausilio, Danila Benevento, Chiara Buratti, Massimiliano Cacciapuoti, Paolo Calderoli, Bruno Casalboni, Massimiliano Cavallaro, Nicola Cavazza, Franco Cipollone, Gloria Coco, Francesco Colombati, Sergio Conti, Simona Corigliano, Andrea Costantini, Cesare Cremonini, Fabio De Cesari, Gabriella Di Giacomantonio, Angelo Di Loreta, Salvatore Falconetti, Barbara Gabriele, Alma Gagliardi, Paola Gatta, Marco Gattella, Miriam Giudice, Vittoria Gualandi, Ferdinando Gueli, Luigi Iacuzio, Paolo Iotti, Massimiliano La Spina, Luciano Luminelli, Cristina Maccà, Valentino Macchi, Gisella Marengo, Martina Mazzoleni, Alessandro Morabito, Loris Neri, Alessandro Peruzzi, Micol Pezzullo, Joyce Pizzi, Emilio Polverino, Rossella Pretto, Stefania Ugolini.

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