L’autore si fa portavoce di molti ideali con coraggio e forza, passeggiando sulle note di Paolo Conte. Non è il solito romanzo, ma è un saggio emotivo e chiunque lo leggerà prenderà consapevolezza delle proprie percezioni e delle proprie sensazioni. La Sicilia è presente in tutti gli scritti di Lissandrello, perché è convinto che “essere siciliani è un marchio che rimane impresso nel cuore per sempre”
“Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime” con queste parole il grande scrittore Victor Hugo ha descritto l’importanza della musica.
E della musica e delle canzoni di Paolo Conte scrive, nel volume Cresciuti all’ombra del Kazoo, l’eccezionale Giuseppe Lissandrello, professionista e autore che stimo con cui ho condiviso momenti di dibattito e formativi. I nostri percorsi si sono incontrati e questo mi ha spinto a scrivere queste righe sul suo lavoro.
Il volume, edito da Apalos, è stato arricchito dalle prefazioni di Paolo Fai e Ugo Mazzei. Ha voluto due prefatori e un caricaturista per impreziosire il suo meraviglioso lavoro.
Giuseppe Lissandrello ha compiuto un viaggio nelle emozioni e nei sentimenti degli uomini, dedicando questo libro al Maestro Paolo Conte.
Paolo Conte è un vero artista, cantautore, polistrumentista ed è stato considerato uno dei più innovativi cantautori italiani.
Il testo può essere definito un docu romanzo e la narrazione segue una scansione temporale ben precisa. Anni, giorni e momenti accompagnati dalle canzoni di Paolo Conte.
L’autore analizza le dieci canzoni più importanti per lui di Paolo Conte, con lo scopo di farlo conoscere e apprezzare dalle nuove generazioni.
Il libro nell’ultima parte diventa una vera e propria cronaca del concerto di Paolo Conte e regala una sua interpretazione originale di Venezia. Il cuore e l’anima di Lissandrello emergono anche nell’omaggio a Milan Kundera.
Quanto racconta Lissandrello diventa motivo di riflessione, di confronto e di speranza per tutti. La sua scrittura è chiara, diretta e coinvolgente. Non mancano le citazioni particolari, colte e originali. Il lettore è chiamato a riconoscere, pagina dopo pagina, i segreti dell’autore.
Lissandrello conduce per mano il suo lettore e solo alla fine gli rivelerà le motivazioni di questa sua esperienza. Di fatto, il desiderio dell’autore è quello di aggiungere un tassello a quel puzzle fatto di memoria e ricordi. Le note di Paolo Conte sono uno strumento di autoanalisi e di analisi sociale per trovare le risposte ai tanti problemi della società.
Il legame tra la musica, le persone e la società si colloca al centro delle esperienze umane ed è stato ampiamente studiato. Antropologi e sociologi, in particolare, si sono chiesti qual è la relazione tra la società e la musica e si è addirittura ufficializzata una disciplina chiamata “sociologia della musica”. Weber e Schutz cercarono di capire gli aspetti legati alla fruizione e alla distribuzione della musica.
La dimensione sociale e il contesto storico caratterizzano, sempre più spesso, un’opera musicale. Occorre capire perché quel testo è stato apprezzato dal pubblico e quali sono i fattori che hanno permesso la sua divulgazione.
Il cambiamento del linguaggio comunicativo, la pervasività dei mezzi di comunicazione, la trasformazione degli individui da consumatori a iperconsumatori, ha trasformato anche il modo in cui gli artisti e i musicisti si fanno conoscere.
Oggi, il pubblico è quello dei social network e abbiamo bisogno di autori come Lissandrello per capire l’essenza di una canzone. I ragazzi preferiscono le nuove tecnologie e si collegano alle piattaforme per ascoltare la musica. Non c’è mai tempo e anche la fruizione della musica deve avvenire in modo rapido e veloce.
Noi adulti dobbiamo supportare i nostri figli e i nostri giovani, affinché sappiano cogliere le sfumature del presente anche attraverso i brani musicali. I preadolescenti e gli adolescenti hanno bisogno di addentrarsi nei sentieri tracciati dall’autore di questo libro per arricchirsi di questo eccellente linguaggio poetico.
In un mondo sempre più cattivo serve recuperare quei valori che sembrano perduti. Lissandrello si fa portavoce di molti ideali con coraggio e forza, passeggiando sulle note di Paolo Conte.
Questo non è il solito romanzo, ma è un saggio emotivo e chiunque lo leggerà prenderà consapevolezza delle proprie percezioni e delle proprie sensazioni. La Sicilia è presente in tutti gli scritti di Lissandrello, perché è convinto che “essere siciliani è un marchio che rimane impresso nel cuore per sempre”.
Lissandrello è un uomo straordinario che ha voluto condividere con gli altri la sua passione per la musica e questo volume lo dimostra.
Il canto e la musica riescono ad accarezzare ogni ferita e ogni dolore. Paolo Conte ha aiutato l’autore, in diverse occasioni, con le sue canzoni ed è diventato un conforto nei momenti più difficili.
L’autore punta ai “Conte-nuti” e vuole vivere intensamente, provando quelle vibrazioni che lo fanno stare bene. Adora scrivere per fissare sulla carta la propria creatività e il primo input lo ha avuto grazie al suo romanzo d’esordio L’eredità del suonatore di campane. La sua penna è innata e naturale. I suoi pensieri non trovano nessun ostacolo e nessun limite. Proprio per questo motivo stabilisce come utilizzare la punteggiatura. Nell’intimo fluire della sua arte scrittoria convivono pure i tratti della psicologia ovvero di quella scienza che è parte della sua vita.
Certamente, quando un brano musicale è intenso diventa un mezzo per meditare e ragionare e del resto Christian Andersen ci aveva avvisati “Dove il mondo fallisce, parla la musica”, cosi come ci suggerisce Giuseppe Lissandrello.
Giuseppe Lissandrello psicologo, psicoterapeuta, scrittore, filantropo, operatore socio/culturale. Ha pubblicato L’eredità del suonatore di campane, Melino Nerella Edizioni, 2011, Il taccuino dell’amante, Oakmond Publishing, 2020.