Giovanni Bognetti esaurite le idee originali che hanno cambiato il cinema italiano, cose come I babysitter, Fuga di cervelli e Tutto molto bello, e in attesa di girare i fondamentali Natale a tutti i costi e Ricchi a tutti i costi, si cimenta nel rifacimento della commedia francese Tanguy, sul tema dei figli che non vogliono saperne di abbandonare la casa dei genitori. A parte l’ironia, Tanguy è diventato così popolare in Francia da designare con tale epiteto il figlio che non se ne va mai di casa, inoltre nel 2006 Tom Dey ha girato un remake statunitense intitolato A casa con i suoi.
Aldo (Pisani) è il figlio unico viziatissimo di Piero (Abatantuono) e Anna (Finocchiaro), docente universitario associato di 35 anni che non se la sente di farsi una sua vita e di impegnarsi con una ragazza, preferisce vivere in casa accudito dalla madre. I genitori, stanchi di tale comportamento, cercano di fare in modo che il figlio abbandoni la casa paterna e si faccia una vita, persino affittandogli un appartamento e presentandogli una ragazza (Giraud).
Inutile dire che il film francese era superiore come verve comica e situazioni originali, il lavoro di Bognetti segue le regole della pedissequa imitazione, anche se è piuttosto incredibile il personaggio di un figlio docente accademico di giapponese che non frequenta ragazze e vuole ancora andare a letto con mamma e papà. Certo, siamo nei territori della farsa, e certe situazioni vengono estremizzate, come la ridicola scenetta del magico trio e quella del figlio ricoverato in preda a un attacco di panico perché non vuol dormire da solo. Ma si ride e di questi tempi con il cinema comico italiano non è per niente scontato, certo deprime dover pescare soggetti validi nelle cinematografie di altri paesi, ma questo passa il convento, in mancanza di meglio caffelatte e pane del giorno prima. Il film è salvato soprattutto dalla bravura di due attori storici come Diego Abatantuono – un padre stressatissimo – e Angela Finocchiaro, madre ansiosa che finisce per essere gelosa della fidanzata. L’ultima sequenza è divertentissima, quando Abatantuono e il suocero si guardano sconsolati mentre il figlio (noto per la sua pesantezza) parla e il primo sembra dire con lo sguardo: “Adesso sono cavoli tuoi!”. In merito alle doti di attore dimostrate da Andrea Pisani e Michela Giraud stenderei un velo di pietoso silenzio. Il mammone lo reggono su solide spalle soltanto gli attori della vecchia guardia, nel ruolo dei genitori asfissiati dalla presenza del figlio. Il mammone non ha avuto un grande successo in sala, distribuito su SKY Cinema e su Now TV nel 2022, lo abbiamo visto il 7 dicembre in prima visione assoluta su Cine 34. Non imperdibile, certo, ma passabile, con tutti i suoi limiti di farsa per famiglie derivativa e di pura imitazione.
Regia: Giuseppe Brognetti. Soggetto: Giuseppe Brognetti (adattamento di Tanguy, 2001, di Étienne Chatilez). Sceneggiatura: Giovanni Brognetti. Fotografia: Federico Masiero. Montaggio: Danilo Torchia. Musiche: Corrado Carosio, Pierangelo Fornaro. Scenografia: Paolo Sansoni, Paola Sommaruga. Costumi: Elena Minesso. Trucco: Alessandra Giacci. Produttori: Maurizio Totti, Roberto Sessa, Alessandro Usai. Case di Produzione: Warner Bros Entertainment Italia, Picomedia, Colorado Film. Distribuzione (Italia): Colorado Film. Lingua Originale: Italiano. Paese di Produzione: Italia, 2022. Durata: 90’. Genere: Commedia (?). Interpreti: Diego Abatantuono (Piero Bonelli), Angela Finocchiaro (Anna Bonelli), Andrea Pisani (Aldo Bonelli), Emmanuele Aita (Peppe), Anis Gharbi (operaio), Federica Garavaglia (Lea), Michela Giraud (Amalia), Debora Villa (Marisa), Uccio De Santis (il papà di Peppe).