“Il miele del diavolo”, l’unica incursione di Lucio Fulci nell’erotico puro

Articolo di Gordiano Lupi

Il miele del diavolo è l’unica incursione di Lucio Fulci nell’erotico puro. Il cast presenta una Corinne Clery, bomba sexy in fase calante dopo i fasti dello sconvolgente Histoire d’O, ma pure Brett Halsey e la giovanissima Bianca Marsillach. Si racconta la storia di due anime perse, il dubbio è protagonista (la pistola, nel finale), l’atmosfera è di morte e disfacimento. Voleva essere un erotico d’autore ma fu solo una variante povera de La gabbia di Patroni Griffi con Laura Antonelli (ideato e sceneggiato da Fulci), un softcore stile Joe D’Amato, sadomaso e perverso, non del tutto riuscito. Un Fulci minato dalla malattia, non al meglio della forma fisica, cerca di replicare gli eccessi horror nell’erotismo e di mostrare il non mostrabile, con il limite di una messa in scena povera e decadente. Il film segue di due anno uno dei suoi thriller a tinte forti come Lo squartatore di New York, che già mostra una certa attenzione al sesso, scene erotiche funzionali alla storia, molti eccessi perversi, insoliti nella precedente cinematografia fulciana. Alcuni critici dicono che tutto deriva dall’eredità misogina del gotico italiano, considerazione condivisibile, accanto al fatto che in questo thriller il regista romano usa per la prima volta l’elemento erotico in funzione disturbante. Il miele del diavoloè unacoproduzione italo spagnola che contamina elementi di love story, melodramma romantico, persino lacrima movie, con il tema della vendetta, usando l’elemento erotico in funzione sadomaso, fine a se stessa, senza implicazioni sociali. Il film in ogni caso è ben costruito, le sequenze erotiche più spinte (la masturbazione in moto) si accompagnano a un uso spericolato della macchina da presa con scene di azione ad alta tensione. Vediamo la trama. La giovane Cecilia (Blanca Marsillach) vive un rapporto d’amore a tinte sadomaso con il sassofonista Gaetano (Stefano Madia), bello e maledetto. A causa di un incidente, Gaetano finisce sotto i ferri e perde la vita durante l’operazione eseguita dal dottor Domenici (Brett Halsey), stressato per l’imminente divorzio dalla moglie Carole (Corinne Clery). Cecilia perde la gioia di vivere, decide di vendicare la morte del compagno, sequestra il medico e lo chiude in una casa isolata in riva al mare. La ragazza tortura l’uomo fino alle estreme conseguenze, alla fine i due scoprono di essere simili, persino di amarsi, e cominciano a condividere i giochi sessuali ideati dal defunto Gaetano. Il film si ispira per tensione erotica a Nove settimane e mezzo di Adrian Lyne e mette in scena la rappresentazione della sindrome di Stoccolma, con la vittima che tende a innamorarsi del proprio aguzzino. Il miele del diavolo mostra allo spettatore ciò che un uomo e una donna possono fare per amore (il sequestro, i giochi erotici), in un quadro pervaso da un sentimento di vendetta condito di perversione. Il film è scritto dal regista con la collaborazione del produttore Jaime Jesús Balcázar, controparte spagnola della coproduzione. Colonna sonora suggestiva composta da Claudio Natili, montaggio dell’esperto Tomassi, fotografia luminosa dello spagnolo Ulloa. Vietato ai minori di anni 18 in Italia, Spagna e Norvegia, solo di anni 16 in Francia. Rivisto (tagliato) in televisione a distanza di anni, sulla satellitare Cielo, nel ciclo Visioni erotiche, perde la sua componente più sadomaso e perversa. Prima de Il miele del diavolo, Fulci aveva sceneggiato La gabbia (1985), un film che fece gridare allo scandalo, girato un anno prima da Giuseppe Patroni Griffi. Pure questa una coproduzione italo spagnola, con budget più alto e buone attrici (Laura Antonelli e Florinda Bolkan), non meno bravo il protagonista maschile (Tony Musante). Il film gode di una certa popolarità grazie alle ottime musiche di un ispirato Morricone e alla maliziosa recitazione delle sorelle Cristina e Blanca Marsillach, trait d’union con il successivo Il miele del diavolo.

Paesi di Produzione: Italia – Spagna, 1986. Durata: 80’. Genere: Erotico. Regia: Lucio Fulci. Soggetto e Sceneggiatura: Ludovica Marineo, Vincenzo Salviani, Jesus Balcazar, Lucio Fulci. Fotografia: Alessandro Ulloa. Montaggio: Vincenzo Tomassi. Musiche: Claudio Natili. Scenografia: Marta Caveza. Trucco: Joaquin Navarro. Produttori: Franco Casati,m Sergio Martinelli, Vincenzo Salviati. Case di Produzione: Selvaggia Film, Balcazar s.a.s. Interpreti: Brett Halsey (chirurgo Guido Domenici), Corinne Cléry (Carole, moglie di Guido), Blanca Marsillach (Cecilia), Stefano Mafia (Gaetano), Paula Molina (Sandra), Bernard Seray (Nicola), Eulalia Ramon (prostituta),  Lucio Fulci (venditore di braccialetti).

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