La zuppa di plastica! Non sto parlando di una nuova pietanza frutto della nouvelle cuisine o della cucina molecolare, ma di uno dei principali problemi che attanaglia il nostro pianeta. Ovvero la formazione nei mari di enormi isole di plastica e microplastiche, grandi come intere nazioni, che oltre a inquinare entrano nella catena alimentare, con conseguenze disastrose sia per gli abitanti del mare che per gli esseri umani.
È questo uno dei temi sui quali punta l’attenzione mediatica l’attivista svedese Greta Thunberg, considerato che mettere i nostri mari nelle condizioni di non potersi più rigenerare e ripulire in maniera naturale, sarebbe uno degli effetti più dannosi dell’inquinamento globale. Il rischio concreto che buona parte di questo inquinamento possa prepotentemente entrare nella catena alimentare dei pesci, significherebbe ritrovare nelle nostre tavole cibo pieno di plastica e microplastica, pertanto dannoso per la nostra salute.
Le campagne ecologiste della Thunberg sono finalizzate a portare i potenti della terra a legiferare in favore delle politiche ecologiste e contro la sfrenata caccia alla iperproduzione, con un occhio esageratamente attento alla crescita del prodotto interno lordo di continenti, nazioni e città. Una sorta di gara al rialzo che vede ai primi due posti gli Stati Uniti e la Cina, quest’ultima in continua crescita, tanto da prevedere un sorpasso nei prossimi anni. Va da sé che maggiore produzione significa maggiore consumo e quindi maggiore rilascio di rifiuti e inquinanti nel sistema terra. Una continua corsa al rialzo che rende necessario il passaggio da un’economia lineare, produco, uso e getto, a un’economia circolare produco, uso e riuso, riciclo, riuso, riduco.
Due sono i dati che caratterizzano il periodo che stiamo vivendo, influenzati direttamente dal coronavirus: il primo ci viene fornito dall’Agenzia Internazionale dell’Energia la quale stima che la domanda mondiale di energia diminuirà del 6%, le emissioni globali di CO2 di quasi l’8%. Al contrario le fonti di energia rinnovabili sono in crescita. Il secondo dato arriva dal Fondo Monetario Internazionale che fissa al 3% il calo del Prodotto Interno Lordo Mondiale, 9% invece il calo previsto per l’Italia. E’ evidente che senza l’attuazione di serie politiche volte a preservare il delicato ecosistema della terra, le conseguenze saranno disastrose per le future generazioni.
Avrebbe mai immaginato Greta Thunberg che il pianeta sta oggi respirando grazie a un mostriciattolo chiamato coronavirus e non per virtuose decisioni dei nostri capi di governo? Il rovescio della medaglia di una crisi sanitaria che nessuno si augurava e che tutti speriamo possa presto essere risolta.
Riporto alcune considerazioni della psicologa palermitana Rosangela Piazza: “Dopo questo 2020 particolarmente difficile, unico e drammatico, nel quale sembrano essere confluite tutte le emanazioni ed energie negative generate nei tempi trascorsi, come le guerre, la povertà, le lotte per il potere e tanto altro ancora, sembra che siamo arrivati a un punto di non ritorno. Il covid è stata l’arma letale che ha cambiato la faccia del globo e che ha anche modificato le coscienze. E come? Il sentimento dominante dal 2020 sino ad oggi è stata la paura, timore di infettarsi, di morire, di diventare poveri, di non avere più un futuro.
È un sentimento che ha trasformato e inficiato tutti i nostri rapporti. È stato l’anno delle mascherine e dei tamponi, dei tg e delle trasmissioni politiche, l’anno dei virologi improvvisati e veri, della costrizione delle libertà, dei ribaltamenti di potere. Ciò che mi preme evidenziare è che tutti questi rivolgimenti toccano e cambiano il cuore della terra e il suo sistema energetico. Gea sta attraversando un momento di reset da uno stato d’essere a un altro a venire, perché è un particolare momento e movimento evolutivo, un cambiamento epocale, un balzo quantico, un salto vibrazionale che accade. La terra sta per entrare in una vibrazione superiore che corrisponde negli umani a un nuovo livello di consapevolezza, in cui, alla chiusura del cuore e all’egoismo unito al potere, si sostituirà un’apertura del cuore, con vibrazioni di pace, armonia, gioia, amore. È una sorta di resurrezione planetaria annunciata dai testi biblici, da sensitivi e soprattutto da fisici e biologi. -Vi sarà una tribolazione grande quale mai avvenne….nè mai ci sarà… – Matteo 24,1-3.
Gli studi del matematico e fisico Winfried Otto Schumann e del biologo Gregg Braden hanno contribuito a spiegare come le risonanze elettromagnetiche della terra si sono alzate rispetto al loro picco naturale e hanno trovato che le risonanze attuali siano simili alle onde alfa e theta emesse dal nostro cervello, questo potrebbe essere il motivo per cui i nostri corpi sottili stanno faticando per adattarsi a un nuovo stato e per regolare i suoi livelli di energia. In pratica Gea sta spostando la sua vibrazione e noi ci dovremmo adeguare con grandi disagi, attualmente quindi c’è un caos che è forse precursore della pulizia profonda in atto nel pianeta. Ci saranno ancora molti cambiamenti nell’ecosistema, che riguarderanno il clima, trasformazioni geologiche e dei mari, un reset naturale con il quale l’umanità dovrà confrontarsi e adeguarsi se non vuole soccombere. La terra risente a livello profondo l’influenza positiva o negativa dell’uomo. Bisogna comprendere che al reset vibrazionale di Gea corrisponderà un cambiamento emozionale degli abitanti. Oggi più che mai, vediamo gente che si pone sempre più domande, che chiede risposte ai governi, che chiede il lavoro che non ha più, che si ribella esigendo dai governi maggiori responsabilità.
I vecchi riferimenti culturali, politici e religiosi hanno dimostrato i propri limiti e la gente se ne è accorta. Assistiamo a un fenomeno che chiamano espansione di coscienza, che sta spingendo, a dire di tanti, l’umanita’ al risveglio dei sentimenti positivi, delle dinamiche del cuore e dalla rinuncia volontaria alla logica dell’egoismo e del profitto, della sopraffazione e dell’inganno, sostituendo queste vecchie credenze con l’ascolto dell’anima e della scoperta di una vera spiritualità. Finisce un ciclo e ne comincia un altro. Il pianeta cambia frequenza, addio alle zavorre di paura, terrore, condizionamenti sociali, guerre, avidità. Non a caso molte persone hanno ripreso a meditare, pregare, creare ecovillaggi, cercare la pace e identificarsi non con ciò’ che si ha ma con ciò’ che si è, cioè identificarsi con la propria anima. La parola d’ordine è unicità, collaborazione, solidarietà, apertura del cuore e della mente. Mi piace pensare che non sia un’utopia, ma un futuro molto vicino in cui le nuove generazioni possano finalmente trovare il coraggio di essere se’ stesse. Auguri a noi e a loro”.
Sono considerazioni molto interessanti che contengono una visione e una previsione non improntati al mero pessimismo. Al contrario intravedono e auspicano una soluzione e un’evoluzione positiva, migliorativa del nostro futuro, della nostra esistenza in un pianeta unico che non si potrà duplicare e che pertanto deve essere preservato e protetto dagli attacchi generati da una visione sbagliata della vita.
Foto: greenpeace.org