Il problema migratorio sorge sulle macerie della nostra indifferenza

Articolo di Elena Beninati

Usiamo il pugno forte scimmiottando chi forte lo è davvero. Dimentichi della nostra equivoca esposizione. Alquanto irresponsabili quando la tempistica politica lo esigeva. Oggi celebriamo l’ennesima farsa in cui lungi dall’essere attori, ci propiniamo meri esecutori di progetti mirati “più grandi di noi”. Il proscenio è solo una facciata dell’atto di forza, inautentico, che ha nascosto l’incertezza nell’agire. Oggi il problema migratorio sorge sulle macerie della nostra indifferenza.

Abbiamo la bocca troppo asciutta per dare risposte con l’urgenza che la Comunità internazionale pretende. Non abbiamo soluzioni per contrastare una situazione (di emergenza?) nata da anni di compromessi e divagazioni. Oggi abbiamo offerto 11 milioni di euro per potenziare controlli costieri minacciando di sospendere gli aiuti alla cooperazione. Ecco finalmente chiarito il nostro ruolo: il ricatto.

In una lettera indirizzata al Governo Conte gli italiani e le italiane residenti in Tunisia, esprimono la loro indignazione verso le pressioni esercitate dal governo italiano sul governo tunisino per fermare gli sbarchi, o meglio gli imbarchi destinati a fare rotta verso le nostre coste. In seguito alla visita in Tunisia del Ministro degli Affari Esteri Luigi di Maio, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, e dei Commissari europei: Affari Interni, Ylva Johansson, per l’Allargamento e il Vicinato, Olivér Várhelyi, dello scorso 17 agosto, successiva all’incontro di luglio fra Luciana Lamorgese e il Presidente della Repubblica tunisina Kais Saied, molti cittadini e cittadine italiani residenti in Tunisia hanno tenuto a manifestare la loro preoccupazione riguardo all’accentuarsi delle pressioni esercitate dal governo italiano nei confronti della Tunisia in materia di migrazione.

Accolti in Tunisia da anni, il gruppo di italiani lancia un grido di indignazione contro l’accanimento politico e mediatico di cui è oggetto la questione migratoria in Italia e denuncia il diktat “cooperazione vs lotta all’immigrazione illegale” avanzato dal Ministro di Maio. La Tunisia, unico paese del mediterraneo ad aver superato, non senza ostacoli, i difficili anni della transizione democratica, è oggi colpita da una grave crisi economica e sociale, rafforzata dalla crisi sanitaria mondiale.

Firmando la lettera si chiede di ripensare la questione migratoria in maniera inclusiva, abolendo soprattutto la necessità del visto, e ponendo come obiettivo la cessazione delle violenze all’interno dei Centri di Permanenza per il rimpatrio. L’Italia, da primo partner economico del paese, può ripensare le relazioni bilaterali con la Tunisia sulla base dei principi di reciprocità, solidarietà e uguaglianza, e fuori da ogni scopo propagandistico? E’ esattamente quello che ci auguriamo.

https://secure.avaaz.org/community_petitions/it/luigi_di_maio_ministro_degli_affari_esteri_lorenzo_stop_alle_pressioni_italiane_sul_governo_tunisino_in_materia_di_immigrazione/thanks/?abxLbgb&lgpdname=Elena

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