Il progressismo illuminista in Parini e Goldoni

Articolo di Marco Fumagalli

Il complesso e variegato movimento culturale e filosofico dell’Illuminismo introdusse una sensibilità nuova nel mondo della letteratura. L’arte poetica, infatti, non doveva essere fine a se stessa bensì avere una stretta connessione con la società del tempo. Il fine ultimo di questo orientamento era comprendere le difficoltà che affliggevano la società civile, proponendo delle soluzioni che potessero migliorare la vita di tutti i cittadini. Questa nuova consapevolezza emerge chiaramente in Carlo Goldoni e Giuseppe Parini. Entrambi prediligono la borghesia operosa, essendo fonte primaria della prosperità delle nazioni, e realizzano che la nobiltà ha ormai compiuto la sua storica missione.

In particolare Parini riprende la letteratura scientifica-illuministica di Cesare Beccaria e dei fratelli Verri, per creare una poesia civile intrisa di una profonda coscienza politica e ispirazione morale. Il letterato brianzolo, proponendo temi di interesse sociale quali l’inquinamento nell’ode “La salubrità dell’aria”, tratteggia compiutamente il mondo settecentesco in fermento di dissoluzione e di rinnovamento. Quest’ultima peculiarità pariniana è ravvisabile nella volontà di cambiamento della vecchia tradizione umanistica convertendola in una poetica più appassionata e vitale.

Anche Goldoni, sentendo la cesura con il passato portata dall’Illuminismo, crea una nuova letteratura fino a rivoluzionare il mondo del teatro. L’arte goldoniana infatti ha l’obiettivo di ritrarre il vero liberando il palcoscenico dalle fittizie regole aristoteliche, in particolare quella relativa all’unità di luogo. Tuttavia non si può ritenere che il teatro goldoniano si sia consapevolmente inserito nel programma di rinnovamento culturale illuminista. La tensione rivoluzionaria che emerge dal sarcasmo con il quale Parini descrive il “Giovin Signore” nel poema didascalico “Il Giorno”, non ha una piena corrispondenza nella produzione del commediografo veneziano. Per lo più Goldoni si allinea all’Illuminismo popolare, seguendo le linee guida del movimento europeo settecentesco che si concretizza nella critica al dogmatismo e all’astrattismo culturale e inneggiando alla felicità come meta legittima per gli uomini di qualsiasi classe sociale.

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