“Il silenzio grande”, un film che riconcilia con la narrativa italiana

Articolo di Gordiano Lupi

Il silenzio grande è un dramma teatrale scritto da Maurizio De Giovanni, sceneggiato per il cinema insieme al regista e ad Andrea Ozza, interpretato sui palcoscenici italiani dallo stesso attore (Massimiliano Gallo) che presta volto e movenze cinematografiche allo scrittore – fantasma Valerio Primic. Tutto si svolge negli interni di una villa prestigiosa che si affaccia sul golfo di Napoli che i figli e la moglie dello scrittore vogliono mettere in vendita. La storia si dipana attraverso una serie di monologhi recitati all’interno dello studio dello scrittore, che pare vivere in quel luogo insieme alla cameriera. La caratteristica basilare è che lo scrittore non risponde mai alle accuse e alle lamentele che vengono fatte contro di lui, anche quando la moglie dice che vorrebbe vendere la casa fa una limitata resistenza, tanto sa che l’atto di proprietà è ben nascosto. La cameriera spesso lo rimprovera di tutto questo silenzio, dei piccoli silenzi che caratterizzano da tempo il suo comportamento e che ormai sono diventati un silenzio grande. Purtroppo non c’è niente da fare, il destino dovrà compiersi secondo quello che la vita ha deciso e lo scrittore dovrà continuare a stare in silenzio, osservando quel che accade, senza interferire. Lo spettatore comprenderà ben presto il motivo di tanta impossibilità di agire. Il silenzio grande è un buon film, basato su una solida sceneggiatura di impianto teatrale, girato in polverosi interni, con fotografia anticata e montaggio compassato; si apprezza anche sul piccolo schermo, soprattutto su Rai 5 e Rai Play che passano film senza interruzioni pubblicitarie. Alessandro Gassmann gira con mano ferma, si ritaglia due apparizioni nei panni di un attore farfallone, inserite in una sorta di flashback onirico. Tecnica che compare in alcune occasioni per mostrare lo scrittore intento a fantasticare sul passato e su momenti che non riesce a dimenticare. Colonna sonora suggestiva composta dai fratelli De Scalzi. Margherita Buy è molto brava nei panni della moglie depressa dello scrittore, così come è perfetta Marina Confalone come invadente cameriera Bettina. Non se la cavano male i giovani Antonia Fotaras e Emanuele Linfatti interpretando i figli di Primic. Girato in una villa storica di Napoli (Villa Kernot), sulla collina di Posillipo. Premiati con il Ciak d’Oro sia Gassmann (regista) che Gallo e Confalonieri, davvero molto ben calati nelle rispettive parti. Un film che riconcilia con la narrativa italiana e con il cinema puro che segue la lezione del teatro di Edoardo De Filippo. Da vedere senza mezzi termini.

Regia: Alessandro Gassmann. Soggetto: Maurizio De Giovanni. Sceneggiatura: Maurizio De Giovanni, Alessandro Gassmann, Andrea Ozza. Fotografia: Mike Stern Sterzynski. Montaggio: Marco Spoletini. Musiche: Pilvio e Aldo De Scalzi. Costumi: Lavinia Bonsignore. Produttori: Isabella Cocuzza, Alessandro Leone, Arturo Paglia. Casa di Produzione: Paco Cinematografica.Distribuzione (Italia): Vision Distribution. Genere: Dramma Teatrale. Durata: 106’. Lingua Originale: Italiano. Paese di Produzione: Italia, 2021. Interpreti: Massimiliano Gallo (Valerio Primic), Margherita Buy (Rose Primic), Antonia Fotaras (Adele Primic), Emanuele Linfatti (Massimiliano Primic), Marina Confalone (Bettina), Roberto De Francesco (Luca), Alessandro Gassmann (l’attore).

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