“In questo mondo libero”, un film girato con macchina a mano e nervose soggettive

Articolo di Gordiano Lupi

Un ciclo dedicato al cinema di Ken Loach è una delle tante buone iniziative di Rai 5 – canale culturale che trasmette pellicole senza interruzioni pubblicitarie – e va in onda ogni martedì in prima serata. Abbiamo avuto modo di rivedere In questo mondo libero, girato in Inghilterra con la consueta tecnica da docufiction e da cinema neorealista, realizzato pedinando la protagonista nelle fasi del suo agire quotidiano. In sintesi la trama. Angie (Kierston Wareing) viene licenziata perché non ci sta a farsi mettere le mani addosso e a subire in silenzio le molestie dei superiori, quindi decide di aprire insieme alla coinquilina Rose (Juliet Ellis) un’agenzia di collocamento per immigrati. Le due donne cominciano con tutte le buone intenzioni possibili, ma restano risucchiate dalla dura realtà del mondo industriale e da una spietata concorrenza. Troppi errori commessi le portano a mettersi in contrasto con la malavita che finisce per minacciare Angie, rapire temporaneamente il figlio, e obbligare a restituire parte dei soldi guadagnati sulle spalle degli immigrati. Un film girato con macchina a mano e nervose soggettive, montaggio consequenziale sincopato e inquieto, realista e cinico, che non fa sconti a nessuno, dove buono e cattivo non sono categorie da prendere neppure in considerazione. Ken Loach compie un’analisi concreta e partecipe su quel che è diventato il mondo del lavoro, mettendo in primo piano il problema dell’immigrazione clandestina e della sua regolarizzazione, senza dimenticare gli infortuni sul lavoro. Soggetto e sceneggiatura del solito Paul Laverty (vince l’Orsella a Venezia), che collabora a stretto contatto con la regia di Loach (sono collaboratori da sempre), mentre dobbiamo segnalare un’ottima confezione fotografica di Nigel Willoughby (opaca, grigia e metropolitana) e un  montaggio abbastanza serrato di Jonathan Morris. Colonna sonora (più che consona al tipo di storia) di George Fenton. Film selezionato per la 64esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Titolo in lavorazione: These Times (Nel nostro tempo). Citazione nel corso del film di Dog Soldiers, una pellicola di Neil Marshall, trasmessa da un televisore. Un film da recuperare.

Regia: Ken Loach. Soggetto e Sceneggiatura: Paul Laverty. Fotografia: Nigel Willoughby. Montaggio: Jonathan Morris. Musiche: George Fenton. Distribuzione (Italia): BIM Distribuzione. Lingua Originale: Inglese. Titolo Originale: It’s a Free World …. Durata: 96’. Paese di Produzione: Gran Bretagna, 2007. Genere: Drammatico. Interpreti: Kierston Wareing (Angie), Juliet Ellis (Rose), Leslaw Zurek (Karol), Colin Caughlin (Geoff), Joe Siffleet (Jamie), Raymond Mearns (Andy), Frank Gilhooley (derek), Serge Soric (Tony).

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